Trenta minuti. Questo è il tempo che il regolamento della Camera assegna a ogni gruppo delle opposizioni per spiegare la mozione di sfiducia contro Daniela Santanchè. Così per un paio d'ore il ministro del Turismo oggi pomeriggio è rassegnata a sentirsene dire di tutti i colori («tanto io ho le spalle larghe»), seduta in silenzio al suo posto nei banchi del governo: a partire dall'intervento dei deputati 5 Stelle, firmatari della mozione secondo la quale «appare assolutamente inopportuno che un ministro in carica debba dividere il proprio tempo tra il Dicastero cui è preposto e le aule processuali per un tempo indefinito».
Il ministro non prenderà la parola, e si augura che non lo facciano neanche gli esponenti della maggioranza, o che al massimo sia un solo deputato a prendere la parola a nome di tutta la coalizione per spiegare i motivi del no alla mozione di sfiducia. In un'aula di Montecitorio che il lunedì è tradizionalmente poco affollata, il dibattito sulla richiesta di impeachment potrebbe insomma scivolare via senza troppi clamori. Anche per questo la Santanchè ha scelto il basso profilo, dedicando la vigilia della sfida a inaugurare a Milano la Bit, la fiera del turismo, festeggiando l'ennesimo segno «più» nell'afflusso di visitatori nel nostro paese, «c'è tanta voglia di Italia nel mondo». Ma è inevitabile che un po' della testa fosse già alla giornata di oggi e alle sferzate annunciate dai banchi di sinistra della Camera.
Alla richiesta di sfratto presentata dai 5 Stelle è già arrivato l'appoggio dell'Avs, e quasi in extremis, reso noto ieri pomeriggio dall'Adnkronos, anche quello del Partito democratico, che ha deciso di sottoscrivere la mozione degli uomini di Giuseppe Conte; Italia Viva invece ha scelto di non aggiungere la sua firma ma voterà comunque per la sfiducia. Anche se l'opposizione si presenta dunque compatta la possibilità che la mozione venga approvata sono quasi inesistenti. Ma non si andrà al voto né oggi né domani e nemmeno questa settimana.
Oggi ci saranno solo gli interventi sulla mozione, poi la pratica verrà rinviata alla seduta di domani per le dichiarazioni di voto e il voto. La seduta di Montecitorio di domani è però affollata di punti all'ordine del giorno, si va dai nuovi programmi sull'educazione civica alla istituzione dei «Nuovi giochi della Gioventù», sino alla modifica dello statuto dell'Ordine costantiniano di San Giorgio di Parma. E sulla seduta di giovedì incombono scelte certo più rilevanti come la nomina dei quattro giudici mancanti della Corte Costituzionale.
Insomma tempi un po' lunghi, con l'inevitabile allentarsi anche del pressing mediatico sul ministro del Turismo. E comunque quando si andrà al voto la mozione degli ex grillini verrà respinta, come già accaduto nel luglio 2023 e nell'aprile dello scorso anno. Stavolta come allora, il voto del Parlamento, con la conferma della fiducia al ministro, avrà come effetto immediato il risultato di rafforzarne, anzichè indebolirne, la posizione.
Effetto solo immediato: perché la riconferma della fiducia parlamentare non azzera i dubbi che buona parte della maggioranza nutre sulla possibilità di tenere la Santanchè al suo posto se dovesse venire rinviata a giudizio anche per truffa ai danni dello Stato.
L'udienza preliminare davanti al tribunale di Milano riprenderà solo il 26 marzo, e si protrarrà per diverse settimane, ieri il ministro dice «non sono preoccupata, sto lavorando tranquillamente», ma prima o poi il giudice dovrà esprimersi. Sarà quella, la decisione crucialeper la Santanchè.
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