"Sciogliamo la Nato". E nel Pd esplode il caso Tarquinio

L'ex direttore di Avvenire: "Facciamo una nuova alleanza". Provenzano e Gori lo sconfessano. Renzi (Iv): "Rinnega l'atlantismo"

"Sciogliamo la Nato". E nel Pd esplode il caso Tarquinio
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Tarquinio spara all'Alleanza atlantica ma becca il Pd. Che, colpito da fuoco amico, corre a precisare quale sia la linea ufficiale sulla Nato e quanto questa sia distante dalle posizioni del candidato «indipendente». Di certo l'ex direttore dell'Avvenire Marco Tarquinio, candidato dai dem alle Europee, sta dando filo da torcere a Elly Schlein con le sue dichiarazioni. Contro l'invio di armi a Kiev, contro l'aborto che «non è un diritto» e adesso, come se i precedenti non bastassero, ecco che il giornalista la tocca piano sul Patto Atlantico.

L'occasione la offre la partecipazione di Tarquinio a Tagadà, su La7. In studio si parla della strage di civili e dei bombardamenti su Rafah. «Diranno che si tratta di un tragico errore, in Ucraina abbiamo cominciato a chiamarli crimini contro l'umanità, i danni collaterali, forse è il momento di utilizzare lo stesso lessico per tutte le guerre», attacca il candidato Pd, che poi affonda il colpo. «Le alleanze se servono sono difensive, servono a frenare offese contro l'umanità, perché se servono invece a perpetuare le guerre è meglio scioglierle».

E nel dettaglio, suggerisce Tarquinio, bisognerebbe «sciogliere l'alleanza con Israele, perché fermi la guerra, quindi non rifornire più gli arsenali in Israele», e soprattutto «magari per quello che ci riguarda sciogliere la Nato in Europa, finalmente». Perché, secondo il giornalista, bisogna «fare un'alleanza fra pari con gli Stati Uniti d'America sciogliendo il vecchio per costruire il nuovo. Non si fa in un giorno, ma bisogna farlo».

Le parole del candidato dem scuotono i piani alti del Nazareno. A occuparsi della replica è il responsabile esteri del partito di Elly Schlein, Peppe Provenzano. «Com'è noto, Marco Tarquinio è un candidato indipendente, le posizioni sulla politica estera e di sicurezza del Pd le esprime il Pd. E sono chiare e note. Le abbiamo ribadite nel programma per le Europee e, a chi vuole strumentalizzare, ricordo che la questione della Nato la sinistra italiana l'ha risolta con Berlinguer negli anni Settanta», ringhia un seccato Provenzano, che ricorda così la posizione sul punto dei dem: «Siamo per un'autonomia strategica europea, che si esprima all'interno delle alleanze internazionali e rafforzando le istituzioni multilaterali». A far capire che aria tira nel partito provvede anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, anche lui candidato per le prossime europee. Che su X sibila, citando l'uscita di Tarquinio: «Io dico che un po' più di rispetto della comunità politica di cui si è ospiti non guasterebbe».

Polemico anche il senatore Filippo Sensi, che affida la sua replica pubblicando su X un selfie «manifesto politico» con una t-shirt eloquente: «#Ukraine Nato now».

Va all'attacco anche il Terzo Polo.

Per Matteo Renzi Tarquinio e il Pd di fatto «sconfessano l'Atlantismo degli ultimi 70 anni», mentre il leader di Iv ricorda che servono la Nato e «gli Stati Uniti d'Europa, non questo Pd». E Carlo Calenda chiede alla Schlein se le posizioni di Tarquinio su aborto e Nato riflettono la linea del partito e chiosa: «Davvero vuoi mandare in Ue queste idee?».

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