Scontro all'Onu, il Papa in campo. L'ira di Gerusalemme sui Paesi arabi

La Giordania guida il gruppo di chi vuole un cessate il fuoco, gli Usa chiedono più aiuti per Gaza. Israele insorge: "Noi contro i terroristi"

Scontro all'Onu, il Papa in campo. L'ira di Gerusalemme sui Paesi arabi
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All'Onu va in scena un nuovo braccio di ferro su Gaza, mentre Joe Biden lancia un appello a Israele a fare tutto il possibile per risparmiare i civili e Papa Francesco cerca di muoversi personalmente per provare a fermare un possibile attacco di terra, che potrebbe essere devastante per la popolazione. Al Palazzo di Vetro di New York, sulla scia dello stallo in Consiglio di Sicurezza con i ripetuti veti incrociati di Usa e Russia, la discussione è passata in Assemblea Generale, dove è ripresa la sessione speciale di emergenza che era stata aperta sulla guerra in Ucraina, dedicata questa volta alla situazione a Gaza.

Il presidente dell'Assemblea, Dennis Francis, ha condannato «l'attacco di Hamas contro Israele, la cui brutalità è inaccettabile e non ha spazio in questo mondo», ma allo stesso tempo ha respinto «gli attacchi indiscriminati contro i civili a Gaza e l'entità della distruzione delle infrastrutture critiche da parte di Israele», spiegando che «il diritto di legittima difesa non dà e non può legittimamente dare la licenza per intraprendere ritorsioni indiscriminate e sproporzionate». Al termine della riunione, forse in serata, è atteso il voto di una bozza di risoluzione presentata dalla Giordania a nome degli stati arabi che si concentra sul cessate il fuoco immediato nella Striscia, garantendo l'ingresso degli aiuti e impedendo lo sfollamento forzato. Un testo che ha scatenato l'ira di Israele, che lo ha definito «ridicolo». «È una vergogna per la vostra intelligenza e una follia che un documento che neppure menziona Hamas venga anche solo preso in considerazione», ha tuonato l'ambasciatore all'Onu Gilad Erdan, sottolineando che «questa guerra non ha nulla a che fare con i palestinesi, è una guerra contro i terroristi di Hamas. Il nostro obiettivo è sradicare completamente Hamas, non per vendetta, ma perché le sue brutalità non si ripetano». E dopo aver mostrato un video sugli attacchi del 7 ottobre, gli israeliani hanno lasciato sulle sedie un Qr Code per far vedere ai paesi membri il filmato sugli orrori dei terroristi.

«Fermate le bombe e salvate vite, le vite dei 2,3 milioni di civili a Gaza, le vite dei bambini, 3mila bambini innocenti sono stati uccisi da Israele nelle ultime tre settimane», è stato invece l'appello del palestinese Ryad Mansour: «È questa la guerra che alcuni di voi stanno difendendo? Questa guerra può essere difesa? Questi sono crimini, sono barbarie». E il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, ha attaccato sia Israele che gli Usa, dicendo che «il genocidio a Gaza e lo sfollamento forzato della popolazione di Gaza devono finire immediatamente». Intanto, il presidente americano ha affermato che Israele non solo ha il diritto ma «la responsabilità» di difendersi dopo il sanguinoso attacco di Hamas, ma che deve fare tutto il possibile per risparmiare i civili palestinesi a Gaza e che bisogna «agire nel rispetto delle leggi di guerra».

A Bruxelles, invece, il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, prima dell'inizio del vertice del leader dei 27, ha ribadito che «l'Ue non ha doppi standard» quando si tratta della guerra fra Hamas e Israele.

Nella bozza del testo finale che il Consiglio si avvia ad approvare «si chiede un accesso umanitario continuo, rapido, sicuro e senza ostacoli a Gaza e che gli aiuti raggiungano chi ne ha bisogno attraverso tutte le misure necessarie, compresi i corridoi e le pause umanitarie» anche se registrano spaccature che potrebbero far saltare il banco. Intanto, Papa Francesco ha sentito il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, e domani farà una preghiera per la pace nel mondo.

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