Una mezza ammissione che vale più di una ammissione piena, vista la goffaggine del tentativo di occultarla. In fondo alla pagina degli spettacoli, sul quotidiano Le Monde ieri i francesi hanno fatto ciò che gli viene peggio: essere modesti. Di fronte al calendario della Mostra del cinema, palesemente scelta dalle grandi produzioni per presentare i titoloni, a Le Monde tocca ammettere che a Venezia arriva una «carrellata di star» e il Lido brilla addirittura «come la Croisette, a Cannes, se non di più». Segue elenco sterminato al centro del quale vi sono i film francesi (tre) in concorso e altri nelle sezioni collaterali. Qualcuno, come Trois Amies, passato oggi, potrebbe lecitamente aspirare a qualche premio. La commedia agrodolce di Emmanuel Mouret è stata fortemente voluta dal direttore della Mostra, Alberto Barbera. Motivo in più per metterla tra i favoriti.
Se la qualità dei rispettivi concorsi si misurasse sulla capacità di intercettare film di successo capaci di prendersi anche l'Oscar, beh, ultimamente Venezia non teme la concorrenza.
Negli anni, la Mostra del cinema ha tenuto a battesimo Birdman, Spotlight, Joker e La forma dell'acqua, tutti Oscar al miglior film, oltre a Gravity (sette statuette), La La Land (sei), Dune (sei), Povere creature! (quattro), Tre manifesti a Ebbing, Missouri (due, ma pesanti) e non è di certo tutto ma può bastare a rendere l'idea.
Così, dopo anni di lamentele, a dire il vero sempre più flebili, sulla «centralità di
Toronto» e sul «prestigio di Cannes», perfino noi italiani scopriamo ciò che è evidente: la crescita della Mostra. Naturalmente devono dircelo gli altri, addirittura i francesi, per giunta diretti concorrenti.Vive la France!
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