Segregata per sei mesi, fugge e torna dai genitori. Una storia assurda, scoperta dai carabinieri di Gattatico, Reggio Emilia, grazie alla denuncia di uno smartphone smarrito. «Ho trovato delle e mail che non mi appartengono» racconta la 29enne in caserma. Uno strano scambio di documenti di identità fra un cittadino marocchino di 31 anni e una donna di 27 anni abitante in zona. «Appena mi sono accorta di aver perso il telefono ho bloccato il numero e inserito le mie credenziali in quello nuovo - racconta -, quando l'ho riattivato e configurato, in posta elettronica mi sono accorta che qualcuno aveva utilizzato il mio indirizzo mail per scambiare foto e documenti di persone straniere». Al maresciallo del posto basta un attimo per riconoscere, fra i vari documenti, quello del nordafricano, già noto per reati di droga. È il novembre 2020. Lo straniero viene rintracciato e accusato di frode informatica.
Ma solo quando i militari rintracciano la donna si trovano di fronte a una situazione a dir poco drammatica. La 27enne che compare nelle e-mail è contattata dal marocchino per contrarre matrimonio. Lo scopo? Ottenere la cittadinanza italiana. E diecimila euro in contanti per la giovane disoccupata sono una cifra allettante. Per lei, però, è l'inizio di un incubo. L'uomo non ha nessuna intenzione di darle la somma pattuita: le sequestra cellulare e documenti e la trasferisce prima nell'abitazione di una coppia di albanesi in provincia di Reggio, poi in un alloggio di un connazionale in provincia di Verona: 4 mesi di prigionia in Emilia, 2 in Veneto.
Alla madre della poveretta lo straniero racconta di tutto pur di non farla allarmare. Mesi terribili fino a quando, grazie a un momento di distrazione del secondo carceriere, la donna fugge. Chiede aiuto agli automobilisti di passaggio fino a quando non riesce a tornare a casa. Ma a denunciare il bandito non ci pensa proprio. Ha paura, è terrorizzata da lui e dai suoi compari, teme per la propria famiglia. L'indagine per sequestro di persona comincia, insomma, grazie alla denuncia di truffa informatica partita da Gattatico e passata poi alla compagnia di Guastalla. I reati ipotizzati vanno dal sequestro di persona allo spaccio di sostanze stupefacenti, secondo quanto scoperto dal Reparto Operativo del provinciale.
La vittima racconta tutto agli inquirenti, anche i traffici del marocchino e dei suoi complici. I luoghi di prigionia sono le basi per lo spaccio di droga. I clienti dei trafficanti, a verbale, confermano i primi sospetti. Viene trovata droga.
Manca però la flagranza di reato, soprattutto per il rapimento e nessuno viene arrestato. Per ora. «Le indagini non sono terminate» spiegano gli investigatori: 4 gli accusati di sequestro di persona e induzione al matrimonio tramite inganno, altrettante di detenzione, spaccio e traffico di droga.
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