L'inciampo di Debora Serracchiani sull'aggravante per il profugo violentatore scatena proteste soprattutto in casa sua. Antirazzisti e femministe di sinistra si scagliano contro la presidente del Friuli Venezia Giulia, che fa dei distinguo sugli autori di uno stupro. «La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma risulta socialmente e moralmente ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro Paese», commenta mercoledì il vicesegretario del Pd, dopo il tentativo di stupro a Trieste su una minorenne di un iracheno richiedente asilo.
La politica si sveglia in ritardo, prima gli internauti sommergono di critiche la Serracchiani sui social network. Poi su Twitter il guru Roberto Saviano la arruola d'imperio nel Carroccio: «Salvini saluta l'ingresso di Serracchiani nella Lega. Spero la candidi lui: se lo fa ancora il Pd, vuol dire che il Pd è diventato la Lega». Ed ecco il commento autentico del leader leghista: «La bella addormentata nel bosco... Peccato che lei e il suo partito siano complici di una invasione senza precedenti, e abbiano sulla coscienza ogni reato e ogni violenza commessa da questa gentaglia. P.S. A prescindere dalla razza, castrazione chimica e buonanotte, con buona pace di Saviani e Boldrine».
La polemica si allarga a dem, ex dem e ultra dem, che insorgono contro la governatrice, già nota per le sue gaffe. «Le parole razziste di Serracchiani sono inaccettabili», per Roberto Fico. «Ragionamenti agghiaccianti. Serracchiani chiarisca e si scusi», aggiunge Elvira Savino di Fi. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala dice che le è «scappata» la frase «sbagliata», ma la polemica è «eccessiva».
Lei cerca di ridimensionare la comprensione per «il senso di rigetto» verso colpevoli di «crimini così sordidi» e l'appello a interventi legislativi per l'espulsione dei colpevoli. Precisa in un tweet: «Non esistono stupri di serie A o di serie B. Sono tutti ugualmente atroci. In questo caso all'atrocità si aggiunge la rottura patto di accoglienza». Troppo tardi e troppo poco. Debora su Facebook ci riprova: «Ho solo detto una cosa di buon senso, anche se scomoda», perché vengono «traditi gli altri richiedenti asilo e tutti quelli che si battono per l'accoglienza dei migranti». Chi non se ne rende conto fa «il gioco dei razzisti».
Ma la caccia è aperta. Per la dem Patrizia Prestipino la sua è «una dichiarazione uscita male perché lo stupro è stupro, c'è poco da discutere». Francesco Laforgia, di Mdp, vi legge non solo la «deriva di un partito», ma lo «scivolamento di un intero Paese sul piano della civiltà». Lo scivolamento del Pd, per Giulio Marcon di Si, è «verso destra». A Milano, i consiglieri dem si dicono «sconcertati».
«Che il presunto colpevole sia italiano o straniero non fa e non deve fare alcuna differenza», sottolinea Maria Cecilia Guerra, di Mdp. Più cruda Celeste Costantino di Si: «Un conto è subire violenza dai nostri uomini, e un conto è subirla da un profugo. Prima gli italiani! Parola di Serracchiani».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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