Il senatore Gaetano Quagliariello intravede una prospettiva centrista - "uno spazio politico centrale" - in grado di superare gli schematismi partitici odierni. Tra apertura alla revisione della legge elettorale in senso proporzionale e superamento di "Coraggio Italia", l'ex ministro per le Riforme costituzionali specifica come, secondo la sua visione, si debba stare attenti alle "idee" più che alle sigle o ai posizionamenti politici. Ma il "cantiere" - dice - è ormai aperto. Intanto, Italia Viva e Coraggio Italia potrebbero dare vita a breve ad una federazione.
Senatore Quagliariello, non si fa che parlare di "centro" e di "centralità"...
“La rumba quirinalizia ha reso evidente una crisi che da tempo ha investito le coalizioni per come le abbiamo finora conosciute. C'è tutto da ricostruire e per la prima volta si è aperto un vero spazio politico centrale. Centrale che non significa invertebrato o alla mercé dei senza fissa dimora (politica), ma dotato di cultura di governo e definito da un perimetro essenziale di princìpi liberali comuni in cui possano convivere diverse sensibilità. Purché ci si chiarisca sull’idea di centralità. Il centrismo è stato una grande stagione della storia d’Italia ma oggi il termine è connotato in senso minoritario. La centralità invece è un'idea ariosa, il contrario della sindrome del "centrino". La conquista di una forza, non una sommatoria di debolezze”.
Dopo la sfida per il Colle, il centrodestra vive la riorganizzazione. Berlusconi lavora per rafforzare il "centro" del centrodestra...
"Il problema è se il centrodestra come lo abbiamo conosciuto esista, e non è un problema di organizzazione. Berlusconi il centrodestra lo ha fondato, ma uno schieramento esiste se c’è una prospettiva comune. Cosa che la guida di Berlusconi riusciva ad assicurare, quella di chi ha poi preso le redini della coalizione fin qui non mi pare. In ogni caso, nel cantiere che si è aperto è indispensabile che alla base ci siano le idee e non le etichette politiche. La crisi delle coalizioni è dovuta proprio al fatto che alle etichette non corrisponde più una linea condivisa".
Gli schematismi politici dipendono dalle leggi elettorali: il proporzionale è sul tavolo.
"Un progetto politico non può dipendere dal sistema di voto, altrimenti sarebbe mero tatticismo. É vero però che la legge elettorale può accompagnare le evoluzioni del quadro. Dopo una legislatura decisa da una legge maggioritaria che non ha dato stabilità e tantomeno governi corrispondenti agli schieramenti su cui gli elettori si erano pronunciati, una legge proporzionale può agevolare un recupero delle identità e delle culture politiche, e se lo si vorrà anche una rigenerazione delle stesse coalizioni. Dopo lo tsunami che si è abbattuto sull’intero arco parlamentare, un bagno di proporzionale farebbe bene a tutti. Nessuno escluso. Detto ciò, il cambio della legge è un'urgenza più per altri che per noi”.
Cosa ne pensa dell'idea di un "Partito Repubblicano" lanciata da Matteo Salvini sul Giornale?
"Il modello dei Repubblicani americani presuppone un quadro istituzionale di riferimento (presidenzialismo o semi-presidenzialismo), la capacità di far convivere sensibilità diverse in un perimetro condiviso di valori e obiettivi, contendibilità e selezione della classe dirigente. Ad ora, il disegno appare sfocato. Soprattutto mi sembra non si consideri una novità che si è prodotta nello scenario politico: la definitiva chiusura di Renzi e del suo partito con la sinistra post-comunista. Nel disegnare il nuovo equilibrio, mi sembra che non se ne possa non tener conto".
Coraggio Italia è "accusata" di aver tradito sul Colle. La sensazione è che dalle parti vostre vi siate un po' sfilacciati…
"Tradimento, abiura, autocritica: residui del comunismo che troppo spesso il centrodestra fa propri, scordando il significato vero della libertà. Lasciamo perdere. Anche in questo caso, la categoria del tradimento serve a coprire i propri errori parlando d’altro. Quando verrà scritto il film della settimana quirinalizia, si capirà che siamo stati fin dall’inizio i più leali e i più sinceri, soprattutto con i nostri alleati. Quanto a 'Coraggio Italia', è stata una tappa importante di un processo di aggregazione di un'area da tempo dispersa che da anni presidiamo a mani nude. Ora è il momento di crescere ulteriormente e pensare più in grande".
Preferisce un Ppe italiano o un Alde liberal-democratico capace di alleanze variabili?
"Popolari e liberali sono le famiglie politiche che dobbiamo tenere insieme, in Italia e in Europa.
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