Silvio Berlusconi adesso mette nel mirino in modo chiaro i giallorossi. Il leader di Forza Italia commenta, in un'intervista a Povera Patria su Rai 2, le mosse dell'esecutivo su due fronti caldi come quello della manovra e quello del caso Ilva. Il Cavaliere non usa giri di parole e va all'attacco della maggioranza che sempre di più traballa nel bel mezzo di un Vietnam parlamentare sulla manovra: "Li vedo male perché continuano a fare del male all’Italia e agli italiani. Anche l’ultima manovra e il decreto fiscale che hanno presentato, vanno esattamente nella direzione opposta a quello di cui avremmo bisogno noi, che è non tassazione, spesa pubblica e manette, ma più libertà, meno spesa pubblica e meno tasse sulle famiglie e le imprese". Inevitabile poi un commento sul braccio di ferro tra l'esecutivo e Arcelor Mittal per il futuro degli stabilimenti Ilva di Taranto: "Se muore l’Ilva è un bel guaio, ma bisogna che gli italiani imparino a votare. Fin quando gli italiani non imparano a votare riescono ad essere i peggior nemici di se stessi".
Insomma il leader azzurro dà un avviso di sfratto al governo che dopo il capitombolo in Umbria sta mettendo a rischio la sua stessa tenuta con il braccio di ferro sulla legge di Bilancio che ha appena iniziato il suo iter in Parlamento. Come è noto le forze di maggioranza hanno visioni completamente opposte sui temi caldi della manovra. Uno su tutti è quello di Quota 100. I renziani infatti vanno in pressing per chiedere l'immediata abolizione della riforma previdenziale sotto il fuoco degli emendamenti, i grillini invece vogliono blindare la norma voluta da Salvini fino a scadenza naturale, ovvero il 2021. Ma la lotta aspra nel governo si declina anche sul piano fiscale e tributario. L'altro fronte aperto è quello delle microtasse che sono al centro del dibattito parlamentare. La plastic tax ad esempio è fortemente sostenuta dai grillini, ma contestata dai renziani. Stessa musica per la tassa sulle auto aziendali. Un caos generale che sta accompagnando il percorso parlamentare dell'intera manovra. E così anche la capogruppo al Senato di Forza Italia, Anna Maria Bernini che con parole chiare ha fotografato la situazione di un governo ormai in tilt: "La maggioranza ha presentato più di 1500 emendamenti alla manovra economica del suo governo, e 900 sono del Pd. Un record assoluto, aggravato dalle modifiche indicate, che in molti casi divergono palesemente. Renzi vorrebbe abolire quota 100, la Bonino quota 100 e reddito di cittadinanza, sulla plastic tax c'è lo scontro tra chi propone la cancellazione e chi la rimodulazione. C'è da chiedersi a cosa sia servito il vertice dei sessanta convocato da Conte a Palazzo Chigi.
Non si erano mai visti partiti di maggioranza che presentano tre diverse contromanovre e poi se le rinfacciano. Più che un assalto alla diligenza, questa volta è in corso un assalto al governo da parte della maggioranza. Siamo ai confini della realtà".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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