Per una cancelliera che se ne va, una sindaca che arriva. Se il governo centrale della Germania dice addio alla leader di governo donna, Angela Merkel, la città guadagna invece per la prima volta un'amministratrice donna. «Era ora», ha twittato la socialdemocratica Franziska Giffey, promettendo di concentrarsi su economia, istruzione e sostenibilità. Con il 21,4% l'Spd è il primo partito nella capitale, ma per diventare sindaca Giffey dovrà negoziare una coalizione.
Ex ministra della Famiglia nel governo Merkel dal marzo 2018 al maggio 2021, quando è stata costretta a dimettersi dopo l'accusa di aver copiato parti della sua tesi di laurea, 43 anni, Giffey dovrà tenere conto della questione del caro alloggi, un tema diventato centrale dato che è stato anche approvato, con il 56,4%, un referendum consultivo per espropriare gran parte delle abitazioni di proprietà dei grandi gruppi immobiliari. La neosindaca si era opposta, ma ha detto che rispetterà il risultato. «Bisognerà approvare una legge, ma bisognerà anche assicurare che sia costituzionale», ha spiegato ieri alla radio. Più dell'80% dei 3,7 milioni di residenti di Berlino abita in affitto, con il costo e la scarsità di alloggi diventati una delle questioni che più stanno a cuore all'elettorato. In aprile la corte costituzionale tedesca ha bocciato un provvedimento per mettere un tetto agli affitti, definendolo incostituzionale.
Ora dovrà formare una coalizione, tenendo anche conto della questione alloggi.
La Linke (14%) era fra i promotori del referendum, mentre i Verdi, secondo partito con il 18,1% considerano gli espropri come ultima risorsa. Cristiano democratici della Cdu (18%) e liberali dell'Fdp (7,1%), che potrebbero entrare in coalizione, sono invece nettamente contrari all'intervento pubblico.
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