La sinistra tace solo quando non muore il ladro

Se a essere ucciso è il proprietario di casa, sinistra e buonisti tacciono. Ma se la vittima si fosse difesa e avesse ammazzato il ladro, avrebbe rischiato di finire indagata. L'ira di Lega e Fdi

La sinistra tace solo quando non muore il ladro

Quando se li è trovati in casa i ladri, Roberto Mottura ha provato a difendersi. Non sappiamo cosa può aver pensato l'istante in cui, svegliato dall'antifurto nel cuore della notte, è andato a vedere cosa stava succedendo. Probabilmente gli sono venuti in mente la moglie e il figlio di 12 anni. Probabilmente ha avuto paura che gli succedesse qualcosa di brutto. Probabilmente ha valutato opportuno gettarsi addosso ai balordi che, dopo aver scardinato il listello di una finestra, erano riusciti a introdursi nella sua villetta. Ne è nata una colluttazione al buio, dove il ladro ha avuto la meglio. Un colpo è stato esploso, forse a casaccio, ma è andato a segno, nello stomaco, e Roberto è finito a terra. Morto.

Piossasco è un paesino di 18mila anime a pochi chilometri da Torino. La villetta di Roberto non è in centro ma lungo via del Campetto, sulle dolci colline che abbracciano la cittadina. Non è la prima volta che i ladri prendono di mira questa zona leggermente isolata. "Lungo tutta questa zona i casi di furti nelle villette nel tempo sono stati decine - ha spiegato alla Stampa.it Attilio, il papà della vittima - in questa strada i ladri hanno colpito sei volte in cinque anni, e non li hanno mai presi". Anche nella casa di Roberto avevano già messo a segno un colpo. Solo che questa volta oltre al furto c'è "scappato" pure un omicidio. La procura di Torino ha già aperto un fascicolo d'inchiesta lo ha affidato al pubblico ministero Valentina Sellaroli. Toccherà a lei capire cosa è successo la notte scorsa. A caldo, però, una domanda sorge spontanea: cosa sarebbe successo se Roberto fosse stato armato e se alla fine della colluttazione a terra fosse finito il balordo? Anche in quel caso sarebbe stato aperto un fascicolo d'inchiesta e probabilmente sarebbe stata avviata un'indagine per eccesso di legittima difesa ai danni dell'architetto, primo passo verso un calvario giudiziario che sarebbe durato mesi. "Se oggi stessimo parlando della morte del criminale purtroppo avremmo lezioni di buonismo mentre tutto tace se a essere ucciso è il proprietario dell'alloggio violato", hanno commentato la deputata Augusta Montaruli e l'assessore regionale Maurizio Marrone. "Il diritto alla sicurezza - hanno poi chiosato - non può passare in secondo piano o essere trattato con ipocrisia".

Il 28 marzo 2019, con 201 voti a favore, 38 contro e sei astenuti, il Senato aveva approvato in via definitiva la legge sulla legittima difesa. Una riforma, quella voluta da Matteo Salvini nell'allora governo gialloverde, che non solo ha espanso i criteri per cui la difesa viene considerata legittima ma che ha anche aperto a maggiori tutele per chi si trova a dover respingere un'intrusione. Tuttavia, sebbene non sia più punibile chi "per la salvaguardia della propria o altrui incolumità ha agito in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto", alla fine tocca sempre e comunque al giudice valutare la tipologia di reazione e, quindi, decidere se indagare o meno la vittima. E puntualmente accade che, se non è la toga di turno a calcare la mano, c'è la sinistra a intasare i giornali gridando che "non ci si può fare giustizia da soli" e dipingendo l'Italia come un far west senza regole. "In Italia poi si indaga chi si difende", ha commentato con amarezza Salvini ricordando il caso del gioielliere di Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo. Lo scorso 29 aprile Mario Roggero si trovava nel retrobottega del negozio quando la moglie, che era al banco insieme la figlia, si è trovata la canna della pistola puntata in mezzo agli occhi. Un urlo assordante ha attirato l'attenzione del marito che armato ha attaccato i due malviventi ammazzandoli entrambi. Ora è indagato per omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa.

"Quella vicenda aveva scatenato un buonismo demenziale", ha ricordato Alessandro Meluzzi, dell'Unavi (Unione Nazionale Vittime di reati), in una intervista all'AdnKronos. "Non mi stupirebbe se qualcuno ora dicesse che il ladro ha sparato per difendersi dal padrone di casa". I buonisti, a questo giro, hanno invece preferito tacere e non imporre lezioni. "Se muore un delinquente si fa polemica, se muore un uomo onesto no", ha spiegato sempre all'AdnKronos Roberto Zancan, la cui gioielleria di Ponte di Nanto (Vicenza) fu assaltata da un commando di rapinatori la sera del 3 febbraio 2015.

"Tra qualche settimana nessuno parlerà più di questa storia perché purtroppo c'è troppo buonismo senza senso - ha aggiunto - e, quando verranno presi, i ladri sconteranno una condanna di massimo due o tre anni".

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