I sondaggi con l'emergenza virus: il centrodestra ora vola ​(E crolla ancora Renzi)

Anche a causa dell’emergenza coronavirus, il governo e il premier Conte calano nei consensi. Fratelli d'Italia raggiunge il 13,3%. Male Italia viva di Renzi

I sondaggi con l'emergenza virus: il centrodestra ora vola ​(E crolla ancora Renzi)

La paura della diffusione in Italia del coronavirus e le polemiche sulle misure prese dalle autorità per contenere l’epidemia, ma non solo, non giovano al governo in termini di consensi. Secondo un sondaggio condotto da Pagnoncelli per il Corriere della sera, l’indice di gradimento del governo e quella personale del premier Giuseppe Conte calano di alcuni punti percentuali. Salgono, invece, i consensi per Fratelli d’Italia mentre Italia Viva di Renzi è ben al di sotto della soglia del 5%.

La situazione è in continuo mutamento, soprattutto a causa delle ansie per il coronavirus. Sbagliava chi pensava ad un clima politico più disteso per fronteggiare l’emergenza. Le misure per fronteggiare il coronavirus hanno avuto un grande impatto sulla vita di milioni di cittadini e riflessi sulle opinioni degli italiani.

Dal sondaggio è emerso che l’indice di gradimento del governo, la percentuale di giudizi positivi esclusi coloro che non si esprimono, si attesta al 42. Un 3% in meno rispetto a fine gennaio. Il motivo di questo calo sarebbe legato sia all’epidemia che ai continui scontri nella maggioranza giallorossa. L’indice relativo al premier Conte è del 48% ma è anch’esso in calo, in questo caso di 2 punti, rispetto al mese scorso. Un calo relativamente contenuto se si tiene conto del quadro politico e della gestione della crisi coronavirus.

Nella graduatoria di gradimento dei leader Salvini si colloca la secondo posto con il 38%, in calo di 4 punti, tallonato da Giorgia Meloni al 37%, in calo di 4. A seguire i dem Franceschini (31) e Zingaretti (29), entrambi in aumento di 2 punti. Più distanziati il ministro della Salute Speranza (21), Berlusconi, Di Maio, Bellanova e Bonafede, tutti a 19, Crimi (17) in crescita di 5 punti, e Renzi (10) in calo di 3 punti.

Per quanto riguarda il consenso ai partiti, dal sondaggio emerge un aumento degli indecisi e degli astenuti che si attestano al 40,6%, in salita dell’+1,5%. Al primo posto si conferma la Lega con il 31,6%, in leggero calo dello 0,4%, seguita dal Pd con il 19,6%, -0,7%). Terzo, stabile, il M5s al 14%, ben lontano dall’exploit conseguito a alle Politiche del 2018. I pentastellati rischiano di perdere anche il terzo gradino del podio. Fratelli d’Italia, infatti, guadagna un altro 1,3% e raggiunge il 13,3%, il doppio del risultato ottenuto alle Europee. Alle loro spalle, si collocano Forza Italia con il 6,3% (-0,2%) e Italia viva di Renzi con il 3,5% (-0,8%). Tutte le altre forze politiche si collocano al di sotto del 3%. Nel complesso, il centro-destra (Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia) raggiunge il 51,2% dei consensi mentre il centro-sinistra si attesta al 30,6%.

Paradossalmente, l’emergenza coronavirus invece di creare un clima politico più sereno ha accentuato le divisioni, non solo tra i partiti. Le polemiche tra Stato e Regioni in materia di tutela della salute e quelle tra il premier Conte e il governatore della Lombardia Fontana riguardo all’ospedale di Codogno, senza dimenticare le contrapposizioni in ambito medico-scientifico (Burioni- Gismondi) sono solo alcuni esempi.

L’opinione pubblica, poi, si sta dividendo tra chi sopravvaluta e chi sottovaluta l’epidemia e tra coloro che ritengono non si sia fatto abbastanza per prevenirla e chi è convinto che il fenomeno sia emerso grazie ai controlli effettuati in Italia. Ma vi è un altro elemento da tenere in considerazione. Non sono pochi gli italiani che, in merito alle misure per contenere l’epidemia, hanno cambiato idea, forse spinti dalle polemiche che sono divampate e i punti di vista emersi nelle discussioni.

Per esempio, c’è chi dopo aver approvato la decisione di sospendere i collegamenti aerei con la Cina ha rimesso in discussione il provvedimento. Oppure chi che dopo l’appoggio alle misure adottate in Lombardia e in Veneto hanno cambiato idea spaventati dalle conseguenze economiche.

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