Tragedia nel piccolo paese di Santopadre, comune di 1.300 abitanti nei pressi di Arpino in provincia di Frosinone. Sandro Fiorelli, 58 anni, titolare di una tabaccheria e ricevitoria, ha sparato con un fucile, regolarmente detenuto, ai ladri che ha sorpreso in casa. Nella fuga è morto un 39enne, Mirel Joaca Bine, cittadino rumeno. Sul posto sono subito intervenuti i carabinieri, che hanno avviato l'indagine. Stando ai primi accertamenti il romeno si sarebbe introdotto con altri tre complici nella villetta pensando che non ci fosse nessuno. Il proprietario però, rientrando verso le 19,30, ha sentito al piano dei rumori al piano di sopra. Scoperti i quattro malviventi, che sarebbero stati armati con pistole caricate però a salve, si sono dati alla fuga. Uno di loro è rimasto colpito e ucciso da un colpo sparato dal Fiorelli. Non è chiaro se Bine abbia aperto il fuoco per impaurire la vittima del furto, e questo è un aspetto che potrebbe rivelarsi decisivo per capire se il 58enne abbia agito per legittima difesa.
Si tratta dunque dell'ennesimo furto in una villetta isolata questa volta finito male. Il magistrato Marina Marra, della procura di Cassino, ha già interrogato il tabaccaio derubato che avrebbe detto di aver agito per legittima difesa in quanto in casa con lui c'era anche il figlio. Fiorelli era stato recentemente rapinato e inoltre ha dichiarato che le pistole impugnata dai ladri sembravano vere. A chiamare i carabinieri è stato comunque lo stesso tabaccaio, molto provato dall'accaduto.
In realtà si tratta di un mesto copione che ha visto altri casi del genere. Ossia proprietari di case che sorprendono ladri nella propria abitazione e che, avendo in casa armi regolarmente detenute, cercano di difendersi. Tra i precedenti recenti quello di un pensionato di Vaprio d'Adda che aveva subito quattro furti in pochi mesi.
Ora bisognerà comunque accertare i fatti. La nuova legge sulla legittima difesa ha introdotto nel nostro ordinamento penale la nuova figura della legittima difesa domiciliare. L'articolo 1 della legge ha modificato l'articolo 52 del codice penale, il quale stabilisce che non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di una offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa.
Sussiste sempre il rapporto di proporzione se taluno legittimamente presente in uno dei luoghi indicati usa un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere la propria o la altrui incolumità. Quindi, quando si è aggrediti nel proprio domicilio, la legittima difesa è sempre proporzionata all'offesa.
Si può dunque respingere l'intrusione violenta o minacciosa, senza essere punibili per avere agito in situazione di minorata difesa, o in stato di «grave turbamento» derivante dal pericolo o dalla minaccia messa in atto.
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