Via alla sperimentazione del vaccino made in Italy

Si parte domani con 90 volontari scelti tra 7mila candidati. Se tutto va bene i risultati a marzo

Via alla sperimentazione del vaccino made in Italy

Al via domani la sperimentazione sull'uomo del vaccino anti Covid 19 made in Italy all'Inmi Spallanzani di Roma. Sono stati scelti i 90 volontari tra le oltre 7mila persone che hanno presentato la candidatura. Il progetto, sviluppato insieme all'azienda bio-tecnologica italiana Reithera, è finanziato dalla Regione Lazio con un investimento da 5 milioni di euro insieme al ministero della Ricerca.

«La fase 1 durerà 8-10 settimane. In autunno si svolgeranno poi le fasi 2 e 3. Se va tutto bene in primavera avremo il vaccino contro il Covid. Lavoriamo sodo perché ciò accada», promette il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia, che è contrario al'ipotesi di renderlo obbligatorio nella convinzione che i cittadini aderiranno senza imposizioni.

Era stata l'Agenzia del Farmaco ad annunciare che con «lo studio di fase I si valuterà la sicurezza e l'immunogenicità del vaccino GRAd-COV2, basato su un vettore adenovirale e rivolto contro il Coronavirus 2 responsabile della sindrome respiratoria acuta grave, Sars Cov2, visto che il vaccino ha dimostrato di essere sufficientemente sicuro ed immunogenico nei modelli animali».

La sperimentazione coinvolgerà 90 volontari sani in due coorti sequenziali:adulti e anziani. La coorte degli adulti arruolerà 45 soggetti sani di età compresa tra 18 e 55 anni. La coorte degli anziani arruolerà 45 soggetti sani di età compresa tra 65 e 85 anni. Entrambe le coorti sono definite per avere tre fasi di trattamento a tre dosi crescenti composti da 15 partecipanti ciascuno.

L'investigatore principale è Simone Lanini, gli altri componenti del gruppo clinico sono Emanuele Nicastri e Andrea Antinori, il coordinamento della ricerca immunologica è affidato a Chiara Agrati e la ricerca virologica a Maria Rosaria Capobianchi.

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