«Lui non sente, lei non parla» è il commento poco romantico che arriva a chiosa della notizia. I più non se lo spiegano come sia possibile che due coniugi siano ancora felicemente sposati dopo ottant'anni insieme. Ovviamente la longevità di entrambi è stata la condizione necessaria. Aristide e Pia si sposarono il primo agosto del 1942. Il giorno dopo lei avrebbe compiuto 17 anni e lui avrebbe dovuto arruolarsi, ma scappò in mezzo ai boschi, dove rimase nascosto fino alla Liberazione e alla fine della guerra. Scansò quei guai, ma non uno dei matrimoni più duraturi della storia. Hanno appena celebrato 80 anni di nozze, insieme al novantasettesimo compleanno della sposa. Hanno fatto festa a Vigaia, il piccolo paese dell'Appennino bolognese dove i coniugi Cati sono nati e dove sono tornati a vivere dopo la pensione di lui, che ora ha 99 anni. Il Comune gli ha consegnato una targa per celebrare il traguardo. Gli è stato chiesto di svelare il segreto dell'unione perfetta. «Hanno detto che vivere insieme, attraversando momenti più o meno felici, significa sopportarsi e supportarsi e non dimenticare mai cosa vuol dire amare», spiega Silvano Cati, consigliere comunale e ospite dell'importante festa insieme al sindaco, amici e parenti, tra cui uno dei due figli, Auro. Aristide nacque a Vigaia, Pia a Cavanella. Dopo la guerra si trasferirono a Bologna dove lui lavorò come metalmeccanico fino al 1978, mentre Pia si occupava della famiglia. Arrivata la pensione tornarono in Appennino e presero la gestione di un negozio di alimentari a Serraiola che faceva anche da trattoria.
Hanno chiuso, ma Aristide ha continuato a occuparsi dell'orto e dei castagneti. Oggi gioca a scopone scientifico nel bar del paese. Vivono da soli, con una persona che qualche giorno a settimana li aiuta. Ancora un'autonomia quasi totale. Tranne che l'uno dall'altra.
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