«L'aereo di Evgenij Prigozhin è stato abbattuto utilizzando una bomba a basso potenziale posizionata quasi sicuramente nella parte posteriore della fusoliera. L'obbiettivo degli attentatori era provocare il distacco della coda e rendere ingovernabile l'aereo. In questo modo il jet ha impiegato almeno venti secondi per schiantarsi al suolo. Il tempo necessario per far morire Prigozhin e gli uomini del suo stato maggiore facendo capir loro che era arrivato il tempo della vendetta e della fine».
A spiegarlo è Ranieri Romeo, un ex-comandante Alitalia responsabile, a suo tempo, della sicurezza della flotta Boeing grazie a un master di investigatore d'incidenti aerei conseguito presso l'Universita inglese di Cranfield.
«Nei video dell'incidente presenti in rete si nota un aereo con il muso e le ali ancora intatte a cui manca però il piano di coda. Facendo esplodere un ordigno di potenza contenuta in quella posizione distruggo i timoni di profondità e direzione ottenendo l'obbiettivo di rendere l'aereo assolutamente ingovernabile».
Cosa puoi fare nel caso di un evento simile?
«Nulla... non puoi far proprio nulla. L'aereo non risponde più ai comandi e diventa incontrollabile. Chi sta in carlinga può solo pregare. E attendere il momento dello schianto».
Ma è possibile dosare i danni prodotti da una bomba messa su un aereo?
«Certo. Una bomba ad alto potenziale avrebbe disintegrato l'aereo. Questo è quanto successe con il Boeing 747 fatto saltare su Lockerbie. In quel caso la parte più grande rimasta intera era la carlinga. Nel caso di cui stiamo parlando l'aereo è rimasto praticamente intatto fino all'impatto con il suolo».
Per ottenere questo effetto dove andava messa la bomba?
«Preferibilmente nella parte posteriore. Il luogo più indicato per produrre un effetto simile sarebbe sicuramente la toilette vicina alla coda. Ma anche il vano bagagli poteva andar bene».
Prima di precipitare l'aereo si sarebbe impennato. Questo è compatibile con la sua tesi?
«Certo è assolutamente compatibile. Quando non hai più la parte della coda preposta al governo dell'aereo il jet può assumere delle posizioni assolutamente inusuali e non determinabili. L'esplosione e il distacco della coda gli hanno fatto prima assumere un assetto con il muso alto portandolo subito dopo allo stallo. Dopodiché ha iniziato a precipitare».
Qualcuno attribuisce l'abbattimento ad un missile. Perché lei, come altri esperti, privilegia l'ipotesi bomba?
«Perché un missile si vede. Anche se viene lanciato da 20 miglia di distanza è facile individuare la postazione da cui è partito.
Senza contare che nel caso di un missile l'aereo sarebbe esploso in volo. In quel caso gli occupanti non si sarebbero nemmeno resi conto di quanto succedeva. In questo modo invece hanno capito tutto. Ed hanno assistito alla propria morte».
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