Botta e risposta tra Matteo Salvini e Mario Draghi, che si sono punzecchiati a distanza sul tema dei legami con Mosca. Ieri il premier ha parlato di "pupazzi prezzolati" e di chi vorrebbe togliere le sanzioni alla Russia di Vladimir Putin; l'ex ministro dell'Interno ha sottolineato una "vicenda imbarazzante" per la sinistra e ha invitato il presidente del Consiglio a muoversi tempestivamente contro il caro bollette.
La frecciatina di Draghi
La vicenda dei rapporti con la Russia continua ad animare il dibattito politico nel nostro Paese. L'assenza di partiti italiani nella lista dei destinatari di presunti finanziamenti da parte di Mosca sembrava aver placato le polemiche, ma ieri il premier Mario Draghi in conferenza stampa ha voluto esporsi in prima persona sulla questione dei legami con la Russia e inevitabilmente ha innescato delle reazioni politiche.
In tal senso il presidente del Consiglio ha lanciato una frecciatina senza un riferimento esplicito: "C'è chi parla di nascosto con i russi, chi vuole togliere le sanzioni. [...] La nostra democrazia non si fa battere dai nemici esterni e dai loro pupazzi prezzolati". Questa mattina Matteo Salvini ha bollato la storia come "imbarazzante per chi la cavalca, ovvero la sinistra e i suoi giornali". E nel pomeriggio ha rincarato la dose con una stoccata diretta a Mario Draghi.
La replica di Salvini
Il segretario della Lega, rispondendo a una domanda sulle dichiarazioni fatte ieri dal premier, ha fatto sapere che non ha avuto modo di seguire la diretta della conferenza stampa: "Penso sia legittimo, almeno non c'è ancora un articolo costituzionale che lo impone". E ha aggiunto un monito al presidente del Consiglio con tanto di parole al veleno: "Oltre che parlare di pupazzi, spero che trovi il tempo per trovare altri soldi per aiutare gli italiani a pagare le bollette, perché non so se ha capito l'emergenza nazionale a cui stiamo andando in contro".
Una sferzata che di certo non può passare inosservata. In sostanza Salvini ha sollecitato Draghi a impiegare il tempo rimasto per arginare l'aumento dei costi piuttosto che concentrarsi nell'evocare chissà quali fantasmi della Russia. Comunque il leader del Carroccio ha voluto assicurare che lo stato dei rapporti con il premier è assolutamente sano: "I miei rapporti con Draghi sono corretti, normali, da parte mia".
La stoccata all'Ue
Nel frattempo si attende un intervento efficiente e tempestivo da parte dell'Unione europea, che però sta ancora tardando le sue mosse a causa delle divisioni interne e delle perplessità di alcuni Stati membri. Su questo fronte Salvini ha puntato il dito contro la Francia e la Germania, chiedendo di non inseguire solo i micro paesi del Nord che hanno esigenze diverse dalle nostre: "C'è un'Europa troppo sbilanciata a Nord e si decide tutto tra Parigi e Berlino. Noi non possiamo dipendere dagli umori di Berlino".
Da tempo si sta valutando la possibilità di un tetto al prezzo del gas, ma l'Ue non è ancora riuscita a trovare una quadra comune.
Anche su questa materia c'è chi accusa Salvini di agire per gli interessi della Russia, ma il numero uno della Lega ha fatto notare che i ritardi accumulati sulla decisione finale sono da imputare allo stallo in Europa: "Il tetto al prezzo del gas che Draghi chiede da settimane non ci sarà perché qualcuno in Europa non lo vuole".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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