Stop al sistema dei colori. L'ipotesi di considerare solo i ricoveri sintomatici. Niente mini quarantene

Allo studio la semplificazione delle regole anti-Covid. Via libera alla rimodulazione delle zone e dei criteri per contare gli ingressi in ospedale. Frenata sulla riduzione dell'isolamento per i positivi con sintomi e sulle regole della scuola

Stop al sistema dei colori. L'ipotesi di considerare solo i ricoveri sintomatici. Niente mini quarantene

Governo e Regioni studiano un alleggerimento delle misure anti-covid. Via libera alla rimodulazione (o abolizione) del sistema dei colori delle Regioni, stop al conteggio dei positivi ricoverati in ospedale per altre patologie e valutazione del paziente Covid solo in presenza di sintomi. Su questi tre punti è stata raggiunta una prima intesa tra i tecnici del ministero della Salute - tra questi il direttore generale della Prevenzione, Giovanni Rezza, e il presidente del Consiglio superiore di Sanità e coordinatore del Cts, Franco Locatelli - e quelli delle Regioni, riuniti ieri per un primo incontro. Il tavolo tecnico è stato aggiornato alla prossima settimana: ultimo step prima del via libera alle modifiche.

I dati dell'ultimo bollettino suggeriscono prudenza. Il governo frena su altre richieste formulate da parte delle Regioni. Tra queste la riduzione a 5 giorni delle quarantene per i positivi sintomatici perchè mancano, ad oggi, sufficienti evidenze scientifiche, e la rimodulazione del contact tracing con l'obiettivo di focalizzarlo sui sintomatici visti gli alti numeri dei contagi. I dati per ora non consentono all'esecutivo di accogliere le altre richieste dei governatori. Saranno discusse nella prossima riunione del tavolo tecnico alla luce dei nuovi dati. I governatori portano a casa due punti fondamentali: la modifica del sistema dei colori e la possibilità di distinguere i pazienti positivi con altre patologie. Due risultati che avranno effetti importanti sulla pressione ospedaliera. Dai tecnici dell'esecutivo arriva, però, l'alt al pressing dei governatori di rivedere le regole per la scuola. Le Regioni chiedono una modifica della gestione della sorveglianza nelle scuole primarie, «con testing prevista per le scuole primarie alla segnalazione del primo caso al tempo zero ed al quinto giorno, risulta impossibile». La conseguenza è che intanto che gli studenti aspettano di essere contattati per l'esecuzione del tampone e del relativo referto, continuano a frequentare altri ambienti comunitari con conseguente diffusione del virus. «Pertanto, si ritiene inoltre che debba essere precisato che in attesa dell'effettuazione del tampone e del relativo esito, gli studenti rimangano presso il domicilio senza frequentare nè la scuola, nè le attività comunitarie». Dal governo nessuna apertura in tale direzione. La scuola si conferma terreno di scontro. Mentre sull'abolizione del sistema a colori il fronte dei governatori è stato compatto: «Con gli altri presidenti abbiamo parlato di abolire i colori delle regioni, non è più il caso, ne ho parlato con Fedriga. I colori servono a poco, su questo siamo pressoché tutti d'accordo», spiega Donato Toma, presidente del Molise, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio 1.

Ad anticipare le modifiche il sottosegretario alla Salute Andrea Costa nell'intervista al Corriere della Sera: «Bisogna avviare con le Regioni un percorso per superamento dei colori. Dobbiamo ricordarci come è nato quel sistema cioè in tempi nei quali il crescere del contagio rendeva necessario porre in atto limiti alla libertà generalizzata.

Il contagio preoccupa ma sono state messe a punto misure più restrittive e puntuali» come il super green pass e la semplificazione. «E c'è una platea del 90 per cento di vaccinati. Di fronte a questo il sistema dei colori generalizzati non ha più senso.

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