La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, segue «con grande attenzione» la situazione in Medio Oriente hanno riferito ieri sera fonti dii Palazzo Chigi. È stata in contatto con il governo, con i ministri degli Esteri e della Difesa, Antono Tajani e Guido Crosetto, e con il sottosegretario Alfredo Mantovano. Tutti gli obiettivi ritenuti sensibili in Italia, «circa 250», sono presidiati in seguito all'attacco dell'Iran contro Israele. Le prefetture, secondo quanto si apprende, effettuano un aggiornamento costante dei target e delle modalità di presidio. «Seguiamo con attenzione e preoccupazione quanto sta accedendo in Medio Oriente - ha scritto in tarda serata Tajani su X -. Sono in costante contatto con le ambasciate d'Italia a Tel Aviv e a Teheran. Sentiti il presidente del consiglio e il ministro della Difesa, il governo è pronto a gestire qualsiasi tipo di scenario». L'Iran «mi ha rassicurato sui militari italiani» ha affermato al Tg1, ha garantito «massima attenzione e responsabilità» per quanto riguarda i 1.100 militari italiani schierati nella Forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano (Unifil). «Ho chiesto ieri espressamente garanzie al ministro degli Esteri iraniano (Hossein Amir-Abdollahian). Il titolare della Farnesina auspica che la reazione iraniana all'attacco di Israele al consolato di Teheran a Damasco non vada oltre. «Al ministro degli Esteri dell'Iran ho chiesto prudenza per evitare un allargamento del conflitto. Il ruolo dell'Italia è quello di invitare tutti alla prudenza per evitare un'esplosione di una crisi che non vuole nessuno» ha concluso. Ha ribadito di aver parlato per «quasi un'ora con il ministro degli Esteri iraniano», chiedendo prudenza. Mi ha fatto capire che l'attacco ci sarebbe comunque stato ma il ruolo dell'Italia è quello di voler evitare un'esplosione di una crisi che nessuno vuole ci sia». L'attacco «era atteso, ci auguriamo non ci sia escalation. I soldati italiani in Libano sono stati avvisati e messi in sicurezza» dichiara anche il ministro Crosetto (nella foto).
Il vicepremier Tajani già i mattinata aveva dichiarato di aver «rivolto al collega iraniano un appello alla moderazione. Non possiamo rischiare una escalation in una fase estremamente volatile come quella attuale.
Tutti gli attori regionali devono dare prova di responsabilità. L'Italia rimane in prima linea, anche come Presidenza G7, per evitare un allargamento del conflitto in Medio Oriente, per abbassare la tensione e per facilitare il dialogo».
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