Tandem Lega-Radicali. Sei referendum per riformare le toghe

Sfida di Salvini: "Tagliamo le unghie alle correnti". Niet M5s: lavori il Parlamento

Tandem Lega-Radicali. Sei referendum per riformare le toghe

Sei referendum per «tagliare le unghie» alle correnti della magistratura, per pungolare governo e Parlamento sulla riforma della giustizia, per dire alla politica che non può lasciare alle toghe quote di potere che le appartengono.

Matteo Salvini insieme ai radicali lancia la raccolta delle firme che si aprirà il 2 luglio, obiettivo un milione di sottoscrizioni, e la colonna sonora la lascia a Giorgio Gaber: «Libertà è partecipazione». I quesiti che domani saranno depositati in Cassazione da una delegazione di Lega e PR riguardano temi da decenni divisivi tra le forze politiche, sui quali finora non si è trovata mediazione politica, ma ora che la maggioranza è allargata quanto variegata il momento potrebbe essere buono.

Il primo referendum sarebbe sulle elezioni del Csm, per «tagliare le unghie alle correnti che lottizzano le procure», dice Salvini. Il secondo, sulla responsabilità diretta dei magistrati, per «dare ai giudici dei tempi come qualsiasi lavoratore, con premi a chi lavora nei tempi giusti e punizioni a chi non li rispetta». Poi, valutazione dei magistrati; separazione delle carriere tra giudici e pm; limiti agli abusi della custodia cautelare; abolizione del decreto Severino.

L'inedita accoppiata leghisti-radicali Salvini la spiega così: «Oggi si uniscono due tradizioni che sono nate e cresciute in mezzo alla gente. Di tutto posso essere accusati Lega e partito Radicale, tranne di essere partiti di plastica». Il radicale Giuseppe Rossodivita è la testa d'ariete: «La giustizia si può riformare solo a colpi di referendum. Ai politici manca il coraggio».

Con i 5s sembra voler dire Salvini, almeno nella forma qualche sintonia si può trovare, mantenendo le distinzioni. «Penso che i referendum siano la più bella, democratica, trasparente, partecipata forma di democrazia diretta. In questi anni qualcuno ci ha spiegato che avviene tramite streaming, clik a distanza, per me è partecipazione».

Nel chiedere aiuto agli italiani per avviare un'importante riforma della giustizia Salvini invita tutte le forze politiche, «di destra, di sinistra, Fi, FdI, Pd, liberali socialisti, repubblicani, 5 Stelle» a sostenere i referendum. «Questi sono temi - sottolinea - di cui il Parlamento purtroppo non si sta occupando. È un referendum contro nessuno, non è contro i giudici ma con i giudici. Penso che ci saranno adesioni importanti, e veramente bipartisan. Mi hanno scritto alcuni esponenti del Pd e perfino dei 5Stelle che mi hanno detto io a titolo personale firmerò. Spero che si apra un dibattito all'interno di tutti i partiti e siano referendum che abbattono le divisioni politiche-partitiche».

Poi il Capitano lancia un segnale a Luigi Di Maio: «Leggo di una conversione sulla via del garantismo da parte di qualche esponente dei 5Stelle che poi dura quei dieci minuti più o meno, ma tutto è possibile e la democrazia diretta prevede anche che eletti ed elettori 5Stelle ci diano una mano per offrire una possibilità di cambiamento». Il grillino Mario Perantoni non sembra apprezzare: «Le riforme vanno fatte in Parlamento, i referendum sono un'arma di distrazione». Ed Enrico Costa risponde che c'è già il pacchetto di emendamenti di Azione al ddl penale ed al ddl sul Csm in Parlamento e «basta votarli».

La Lega, comunque, mobiliterà i suoi 800 sindaci e circa 5mila amministratori comunali, per raccogliere le firme questa estate, in tutte le località di villeggiatura, «dalle Alpi a Lampedusa, Ferragosto compreso», promette il leader.

A luglio e agosto si dovrà dare il massimo perché la consegna è a settembre. Per il primo weekend di luglio l'obiettivo è di avere almeno 3mila banchetti. Spiega Salvini: «Se raccogliamo subito 250mila firme vuol dire che la gente c'è, è pronta».

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