Tav, esposto del Pd alla Corte dei conti per lo stop agli appalti

L'ex ministro alle Infrastrutture Delrio: "Rischiamo di perdere i finanziamenti che abbiamo già ricevuto e soprattutto i ritardi nei lavori costano decine di milioni di euro ai contribuenti italiani ed europei"

Tav, esposto del Pd alla Corte dei conti per lo stop agli appalti

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte fa sapere che il governo sta lavorando e che "tra poco pubblicheremo le nostre decisioni" sulla Tav. Le polemiche però non si placano. L'ex ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio, denuncia che "ogni mese di ritardo che è imputabile a decisioni politiche e non tecniche ci costa 75 milioni di euro". Per questo, annuncia, i parlamentari del Pd presenteranno un esposto alla Corte dei Conti. "A nostro giudizio - prosegue Delrio - ci sono gli estremi perché la Corte dei conti indaghi per danno erariale perché si tratta di soldi pubblici che in gran parte ci ha dato la Ue".

"Al di là delle chiacchiere - spiega l'ex ministro- rischiamo di perdere i finanziamenti che abbiamo già ricevuto e soprattutto i ritardi nei lavori costano decine di milioni di euro ai contribuenti italiani ed europei". Poi ha sottolineato che "qualcuno pensa che la perdita di tempo sia solo una chiacchiera da giornale ma la perdita di tempo come certifica un documento che è in nostro possesso del cda di Telt, cioè della società che deve costruire il tunnel, ha conseguenze molto gravi anche dal punto di vista finanziario". L’ex ministro ha spiegato di volere "che la Corte dei Conti accerti queste conseguenze e di chi sono le responsabilità di queste gravi perdite valutate in decine di milioni al mese".

In una conferenza stampa alla Camera il vicepremier Luigi Di Maio fa sapere che non si recherà a Chiomonte: "Non ci vado perché è un cantiere che non è mai partito. Io ho fiducia in quello che sta facendo Toninelli che non sta ritardando sull'analisi costi benefici per un pretesto ma, come è scritto nel contratto di governo in cui parla di ridiscussione dell'opera, sta appunto facendo questo e per farlo occorre confrontarsi anche con la Francia e l'Unione europea". Domani però in Valsusa, al cantiere della Tav, è prevista la visita dell'altro vicepremier, Matteo Salvini.

Questa sin troppo evidente divisione tra M5S e Lega manda su tutte le furie Forza Italia.

La capogruppo degli azzurri alla Camera, Mariastella Gelmini, punta il dito contro l'esecutivo:"Di Maio anticipa il benvenuto a Salvini ai cantieri Tav dicendo che l’opera va ridiscussa. Ancora? Ma quanto devono discutere? Quando decide questo governo? Intanto la fantomatica analisi costi-benefici ancora non arriva, è da 22 giorni sulla scrivania di Toninelli".

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