Tel Aviv, un tir sulla folla. Orrore nel giorno del lutto

Camion contro la fermata del bus: un morto e 32 feriti. Sangue a Glilot, sede del Mossad e dell'"unità 8200"

Tel Aviv, un tir sulla folla. Orrore nel giorno del lutto
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Il camion bianco, come tanti, si è trasformato in un ariete alle dieci del mattino puntando dritto su un autobus, appena arrivato a una fermata a nord di Tel Aviv, dove stavano scendendo i passeggeri. In gran parte anziani, diretti in un vicino museo alla commemorazione dell'attacco stragista di Hamas del 7 ottobre. Nel calendario ebraico cadeva ieri il giorno che ha scatenato la guerra in Medio Oriente. Il camion ha colpito in pieno gli israeliani alla fermata del bus in un orrore di lamiere contorte, corpi stritolati e feriti che urlavano chiedendo aiuto. «Ci siamo trovati davanti una scena terribile racconta un soccorritore, Aharon Yaakobson - Persone schiacciate nel bus e sotto il camion. Alcuni erano incastrati nelle lamiere e ci sono voluti i pompieri per estrarli. Altri erano sotto choc». Il bilancio è di 35 feriti, 7 in condizioni disperate, e 1 morto. L'uomo al volante del camion, Rami Nasrallah, è stato ucciso da alcuni civili armati, che hanno capito la situazione, ma non sono riusciti a fermare in tempo l'ariete su quattro ruote. Nella zona si incrociano spesso agenti dell'intelligence in borghese. La sede centrale del Mossad non è lontana, ma soprattutto il sospetto attentato è avvenuto all'incrocio di Glilot, dove si trova una delle unità più segrete e leggendarie dei servizi israeliani, la 8200. Secondo la polizia lo schianto tra il camion e il bus sarebbe un attentato. I familiari del presunto terrorista, alla guida del camion, hanno affermato che «non è un attacco. È tutto una menzogna». I parenti sostengono che l'uomo «soffre di malattie e ha perso il controllo a causa di un problema medico».

Il giorno e il luogo, entrambi simbolici, non fanno pensare ad un atto casuale e involontario. L'Unità 8200 è la bestia nera di Hamas e di Hezbollah. Nel mondo dell'intelligence viene paragonata alla National security agency americana. Il 25 agosto, prima di venire incenerito da un bombardamento israeliano a Beirut, Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah, aveva annunciato di voler colpire con i droni proprio la sede del reparto a Glilot. La specializzazione dell'unità è lo spionaggio elettronico, i cyber attacchi, la decrittazione di codici cifrati e dipende dall'Aman, intelligence militare. L'unità avrebbe partecipato al colpo assestato ad Hezbollah con i cerca persone e le radio portatili esplosivi. Negli anni cinquanta, quando è stata fondata, si chiamava unità 515 ed è diventata leggendaria per aver intercettato una conversazione riservata tra il rais egiziano Nasser e re Hussein di Giordania durante la guerra dei Sei Giorni. Anche allora ai tempi dell'attacco a sorpresa degli arabi per lo Yom Kippur, come il 7 ottobre scorso, il reparto super segreto è stato accusato di non aver previsto le minacce per lo Stato ebraico. In realtà mezzo secolo prima e anche un anno fa i suoi agenti avevano segnalato il pericolo, ma l'allarme è caduto nel vuoto.

L'Unità 8200 potrebbe essere stata impiegata per aprire un varco a colpi di attacchi cyber ai sistemi di difesa antiaerei, ai cento caccia israeliani che hanno bombardato l'Iran santo prima dell'alba. Il colpo più clamoroso contro gli ayatollah è stato il virus informatico Stuxnet, che ha disattivato le centrifughe nucleari. La 8200 era pure coinvolta nello scandalo Pegasus, lo spyware venduto a diversi governi, che permette di prendere il controllo di qualsiasi telefonino. L'unità recluta i diciottenni più smanettoni con i computer, che sono già degli hacker.

Avi Shua, passato dall'8200 al privato, così ha descritto la filosofia dell'unità d'élite: «Che si tratti di un problema di debolezza del software, di matematica, di crittografia, di pirateria informatica, bisogna essere in grado di far tutto da soli».

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