"Il cammino dell'Unione europea è passato attraverso fasi di fiducia e periodi di difficoltà, ma non venendo mai meno alla sua fondamentale promessa di pace, stabilità e prosperità per i popoli europei". È uno dei passaggi del messaggio pronunciato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Festa dell’Europa.
Il capo dello Stato ha sottolineato che "la visione di una generazione di intellettuali e uomini politici che per il bene comune della famiglia europea seppe superare divisioni antiche ci deve sostenere anche nelle attuali difficili circostanze”. Oggi, ha ribadito Mattarella, "ci troviamo di fronte a una sfida che non ha precedenti per ampiezza e profondità, e dobbiamo saper dare risposte all'altezza di quella lungimiranza che, ancor oggi, rappresenta il patrimonio più prezioso che i Padri fondatori ci hanno lasciato in eredità". Il presidente della Repubblica ha ricordato che quanto avvenuto il 9 maggio 1950: "Robert Schumann, uno dei padri dell'Europa, in una dichiarazione divenuta celebre, immaginava un continente unito sul piano economico e - in prospettiva - sul piano politico, per superare la pesante eredità della guerra e come punto di partenza di un ambizioso processo di integrazione fra Paesi".
È su queste basi, secondo Mattarella, che si deve costruire il futuro prendendo spunto dalla "visione di una generazione di intellettuali e uomini politici che per il bene comune della famiglia europea seppe superare divisioni antiche ci deve sostenere anche nelle attuali difficili circostanze". Il presidente della Repubblica ha spiegato che "non è in gioco soltanto la risposta alla crisi epidemica, ma si tratta di un banco di prova fondamentale per il futuro dei nostri popoli e per la stessa stabilità del continente". Il capo dello Stato ha anche avvertito che"il progetto europeo ha saputo dimostrare l'elasticità e la resilienza necessarie a propiziare fondamentali e positivi cambiamenti. È ora la volta, ineludibile, del rafforzamento della solidarietà politica dell'Unione".
"Solo più Europa - assicura Mattarella - permetterà di affrontare in modo più efficace la pandemia - sfida di dimensioni realmente globali - sul piano della ricerca e della assunzione di misure perla difesa della salute e sul piano della ripresa economica e sociale. Saremmo tutti più in difficoltà se non potessimo disporre di quella necessaria rete di condivisione che lega i nostri popoli attraverso le istituzioni comuni. Avvertiamo tutti la responsabilità di unirci nel sostegno alle vigorose misure di risposta alla crisi e alle sue conseguenze. Alle misure già decise e a quelle ancora da assumere".
Per Mattarella il cammino europeo ha prodotto enormi progressi, in questi settant'anni, verso quella "fusione di interessi necessari all'instaurazione di una comunità economica" immaginata da Schumann. Ora l'emergenza in corso non fa che confermare l'urgenza di rispondere alle istanze di cambiamento espresse dai cittadini europei, per sviluppare ancora di più il "fermento di una comunità più profonda". In pratica, ha concluso Mattarella, "tessere le fila del nostro destino comune è un dovere al quale non possiamo sottrarci". Lo stesso presidente della Repubblica ha anche scritto un messaggio per il Giorno della memoria delle vittime del terrorismo e in occasione del 42esimo anniversario della scomparsa di Aldo Moro, il leader democristiano ucciso dalle Brigate rosse il 9 maggio del 1978.
"Ricordare è un dovere. Ricordare le strategie e le trame ordite per destabilizzare l’assetto costituzionale, le complicità e le deviazioni di soggetti infedeli negli apparati dello Stato, le debolezze di coloro che tardarono a prendere le distanze dalle degenerazioni ideologiche e dall’espandersi del clima di violenza".
"Tragicamente lunga – ha sottolineato il capo dello Stato - è la sequela delle persone uccise negli anni di piombo: servitori dello Stato, donne e uomini eletti a simbolo di funzioni pubbliche, cittadini impegnati nella vita sociale, testimoni coerenti che non hanno ceduto al ricatto". Mattarella ha anche parlato di "un legame della memoria" che "rinnova e rafforza il sentimento di solidarietà con i familiari, ma richiama anche un impegno che vale per l'intera comunità".
"Ed è giusto - prosegue il Colle - ricordare il coraggio di chi non si è piegato, di chi ha continuato a difendere la libertà conquistata, il diritto e la legalità, le istituzioni che presidiano la vita democratica. Il terrorismo è stato sconfitto grazie al sacrificio e alla rettitudine di molti, e grazie all'unità che il popolo italiano ha saputo esprimere in difesa dei valori più profondi della propria civiltà. La storia ci ha dimostrato che l'unità e la coesione degli italiani sono gli strumenti più efficaci di fronte ai pericoli più gravi".
Mattarella si è soffermato anche sulla tragica vicenda di Aldo Moro. "La barbarie brigatista giunse allora all’apice dell’aggressione allo Stato democratico — ha ricordato il capo dello Stato —. Lo straziante supplizio a cui Moro venne sottoposto resterà una ferita insanabile nella nostra storia democratica. Respinta la minaccia terroristica, oggi ancor più sentiamo il dovere di liberare Moro e ogni altra vittima da un ricordo esclusivamente legato alle azioni criminali dei loro assassini. Nel riscoprire il pensiero, l’azione, gli insegnamenti di Moro e di tanti altri giusti che hanno pagato il prezzo della vita — ha aggiunto il capo dello Stato — ritroveremo anche talune radici che possono essere preziose per affrontare il futuro".
Mattarella ha aggiunto come "nel tempo sono state accertate responsabilità dirette e indirette. Gli autori dei delitti sono stati sottoposti a processi e condanne. Ma non ovunque è stata fatta piena luce. La verità resta un diritto, oltre che un dovere per le istituzioni. Terrorismo ed eversione sono stati battuti con gli strumenti della democrazia e della Costituzione: la ricerca della verità, dunque, deve continuare laddove persistono lacune e punti oscuri".
Nel suo messaggio Mattarella ha sottolineato che "è giusto ricordare il coraggio di chi non si è piegato, di chi ha continuato a difendere la libertà conquistata, il diritto e la legalità, le istituzioni che presidiano la vita
democratica. Il terrorismo è stato sconfitto grazie al sacrificio e alla rettitudine di molti, e grazie all’unità che il popolo italiano ha saputo esprimere in difesa dei valori più profondi della propria civiltà".
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