Si aggravano le condizioni di Oliviero Toscani. Il fotografo 82enne, portato venerdì all'ospedale di Cecina, in provincia di Livorno, vicino casa sua, non è più cosciente, anche se respira autonomamente. Due anni fa gli era stata diagnosticata una malattia rara, l'amiloidosi, di cui aveva parlato pubblicamente la scorsa estate in un'intervista al Corriere della Sera, raccontando come quella patologia incurabile gli avesse fatto perdere 40 chili in un anno, facendolo passare improvvisamente «dall'avere 30 anni ad averne 80». Perché pur essendo effettivamente un ottantenne, prima della diagnosi Toscani di anni se n'è sempre sentiti molti di meno. Dopo la prima notte trascorsa in terapia intensiva i medici hanno definito «critiche» le sue condizioni. Pessimismo che trapela anche dalle parole della moglie, l'ex modella norvegese Kirsti Moseng, legata a lui da 50 anni: «Sembra una strada senza ritorno».
Da tempo, ormai, la malattia non gli dava tregua. Due giorni fa la situazione è precipitata, rendendo necessaria una corsa in ambulanza al pronto soccorso di Cecina, a una decina di chilometri dalla sua casa di Casale Marittimo, in provincia di Pisa, dove i medici hanno accertato un quadro clinico particolarmente grave e complesso, rilevando danni ad alcuni organi vitali, tanto da richiedere l'immediato ricovero in rianimazione.
Le condizioni del fotografo, inizialmente definite gravi ma stabili, con il passare delle ore sono precipitate. Toscani era consapevole che l'amiloidosi non gli avrebbe dato tregua, sapeva bene che non c'è una cura e che avrebbe portato ad una progressiva compromissione degli organi. Ciò nonostante si stava sottoponendo ad una cura sperimentale, che però non ha impedito il peggiorare della situazione.
Fotografo irriverente e geniale, con le sue campagne pubblicitarie - celebri e controverse quelle per Benetton - in cinquant'anni di carriera ha rivoluzionato il mondo della comunicazione, scandalizzando e facendo discutere. Improvvisa e inaspettata, la notizia della malattia l'aveva accettata a modo suo, dicendo che vivere nelle condizioni in cui lo aveva ridotto non gli interessava, che non aveva paura della morte, che avrebbe voluto chiamare il suo amico Marco Cappato. Dopo averlo letto l'attivista gli aveva mandato un messaggio con un abbraccio.
Nonostante tutto si stava curando con grande forza, come raccontato dal cardiologo Michele Emdin, docente alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa: «È un vero guerriero contro la malattia». Ora sono tutti intorno a lui, in ospedale, sperando in un miracolo. La moglie norvegese Kirsti, madre di tre dei suoi figli, che per amore suo ha lasciato la carriera di modella, gli amici, i parenti.
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