Il trionfo di Toti: "Ecco la mia truppa, governiamo da soli"

Al neogovernatore 16 consiglieri su 30. La Paita alla resa dei conti: "I ribelli ci hanno fatto perdere". M5S apre: sì ai provvedimenti utili

Il trionfo di Toti: "Ecco la mia truppa, governiamo da soli"

Un doppio caffè e gli occhi a fessura che si schiudono nella tarda mattinata dopo poche briciole di sonno. «Sono felice perché finalmente questa regione torna normale, felice perché abbiamo dimostrato agli italiani che si può ripartire da qui e che, quando è unito, il centrodestra vince e raccoglie la fiducia che merita. Credo proprio che il renzismo dopo un anno abbia già fatto il suo tempo». Ci accoglie così, con queste parole, Giovanni Toti, al secondo piano dell'hotel di via XX Settembre, dove lui e tutto il suo staff sono rimasti svegli nella lunga notte elettorale per attendere la conferma della grande impresa. Ora è lui il nuovo governatore della Liguria. Con un risultato netto: 34,7%, contro il 27,7% della piddina Raffaella Paita. Una puntigliosa campagna elettorale, spesa ad ascoltare la gente di queste terre, sopraffatta e dimenticata da un governo «arrogante che ha sempre imposto le sue scelte dall'alto e ha sempre e solo favorito gli amici degli amici» per dirla con le sue parole.

Toscano, nato a Viareggio il 7 settembre 1968, dal 2001 residente a Bocca di Magra. Figlio di un albergatore si laurea in Scienze politiche in Statale a Milano. Giornalista professionista dal 1999, diventa caposervizio e poi caporedattore a Mediaset. Nel 2006 passa a Videonews. Per due anni è vicedirettore della comunicazione di Mediaset. Nel 2010 è direttore di Studio Aperto e poi del Tg4. In vista delle europee del 25 maggio 2014, giorno in cui lascia ogni incarico a Mediaset, diventa consigliere politico del presidente Berlusconi. E il suo primo exploit politico, Toti lo raggiunge proprio alle Europee dove nella circoscrizione Italia Nord-Ovest viene eletto con oltre 148mila preferenze. Lascerà al primo dei non eletti di Forza Italia, Stefano Maullu, ex assessore lombardo alla Protezione civile ed ex amministratore delegato della Teem, la tangenziale est esterna di Milano.

La Liguria svolta, e se il governatore uscente Claudio Burlando annuncia amareggiato e stanco che «non farà più nulla», nel Pd si scatena la resa dei conti, con la grande sconfitta Raffaella Paita che lancia accuse pesantissime all'ex compagno di partito Luca Pastorino: «Il cinico disegno di Cofferati, Civati, Pastorino si realizza compiutamente: hanno usato la nostra terra come vetrina per le loro battaglie personali, per l'attacco al Pd e a un governo che gode di ampio consenso nel Paese. Da buoni alleati di Toti e Salvini, hanno fatto risorgere Berlusconi e riportato in Liguria la destra. Io mi assumo le mie responsabilità ma il dato eclatante è che senza l'operazione di Pastorino avremmo vinto senza problemi».

Dura la replica di Pastorino: «Il Pd ligure ha sbagliato tutto e si merita il risultato che ha ottenuto, le dichiarazioni della Paita sono inaccettabili. La verità è che hanno perso non per colpa mia, ma perché lei e Renzi hanno distrutto il loro partito e il centrosinistra, è il risultato è che in queste regionali il Pd ha fatto il 22 per cento, altro che il 40 dell'anno scorso. Inviterei Renzi a fare una riflessione profonda su quello che è stato, sull'evoluzione di questa candidatura prima e dopo le primarie».

E mentre il Pd conta i pezzi in cui si è autodistrutto, Toti, che incassa le congratulazioni di Berlusconi e Salvini, prepara il suo insediamento in Regione: «Abbiamo i numeri per governare e governeremo benissimo come centrodestra. I gufi che dicevano che avremmo creato un patto del Nazareno in salsa al pesto sono smentiti. Abbiamo sedici seggi su 31 in Consiglio (10 eletti più i sei consiglieri del listino del presidente, Sonia Viale, Gianni Berrino, Giacomo Giampedrone, Stefania Pucciarelli, Andrea Costa e Ilaria Cavo, ndr ). L'alleanza con la Lega è un passaggio importante per arrivare a vincere le elezioni nel 2018 e prendere palazzo Chigi».

E un buon segnale per il nuovo

governatore arriva anche dalla candidata del Movimento 5 Stelle, Alice Salvatore: «Siamo pronti a votare i provvedimenti del centrodestra purché siano nell'interesse dei cittadini e sposino le nostre proposte programmatiche».

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