Si svolgerà il prossimo 25 marzo il processo penale contro Donald Trump per i pagamenti alla pornostar Stomy Daniels, il primo appuntamento di un anno che si profila zeppo di appuntamenti giudiziari per il tycoon, atteso quasi certamente anche all'appuntamento elettorale di novembre. Lo ha stabilito ieri il giudice Juan Merchan del tribunale di New York, che non ha tenuto conto delle richieste dei legali dell'ex presidente per un rinvio argomentato proprio con gli impegni della campagna elettorale per la conquista della nomination repubblicana per le presidenziali.
L'ex presidente è accusato di aver falsificato i suoi bilanci per pagare di nascosto la porno star Stormy Daniels, che aveva avuto una relazione con lui, e comprare così il suo silenzio durante la vittoriosa campagna elettorale del 2016.
Il processo più importante contro Trump è quello relativo alle azioni poste in essere dal tycoon per sovvertire i risultati delle elezioni del novembre 2020 e culminati con l'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, di cui Trump è considerato l'ispiratore se non addirittura il mandante. Il procuratore speciale Jack Smith in una mozione ha chiesto alla Corte Suprema di permettere che questo procedimento vada avanti e che non venga accolto il ricorso presentato dall'ex presidente contro la sentenza dell'influente Corte d'appello del circuito di Washington che ha stabilito che Trump non può invocare l'immunità per le azioni compiute quando era presidente. La risposta della Corte Suprema avrà un significativo impatto sul calendario del processo di Washington, che inizialmente avrebbe dovuto partire il 4 marzo.
Nella mozione il procuratore ha detto che «il presunto piano criminale per rovesciare le elezioni e interrompere il pacifico trasferimento dei poteri al suo successore dovrebbe essere l'ultimo posto in cui riconoscere una nuova forma di immunità assoluta dalla giustizia penale federale».
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