
Prosegue l'escalation a colpi di dazi tra Usa e Cina. Dopo che il presidente Donald Trump ha portato le tariffe doganali al 145% su tutte le merci cinesi che arrivano negli Stati Uniti, Pechino ha aumentato le proprie sui prodotti americani al 125%, e Xi Jinping ha avvertito che il gigante asiatico «non teme» un conflitto commerciale prolungato.
Anche se ha sottolineato che «non c'è alcun vincitore in una guerra dei dazi e andare contro il mondo porterà all'isolamento». «Mi piacerebbe ottenere un accordo con la Cina» ha ribadito da parte sua il tycoon, sottolineando che «stiamo andando davvero bene con la nostra politica sui dazi. Molto entusiasmante per l'America e per il mondo. Sta procedendo rapidamente». Nonostante ciò, i sondaggi non premiano il tycoon: il 51% degli americani interpellati in un rilevamento The Economist-YouGov ne disapprova l'operato. Poche ore prima che la Cina annunciasse la nuova rappresaglia, l'amministrazione Trump ha messo in guardia i funzionari del Paese da una simile mossa, avvertimento che evidentemente non ha funzionato. Secondo una fonte della Cnn, durante la conversazione privata, lo staff del presidente ha esortato Pechino, ancora una volta, a chiedere un colloquio telefonico fra Xi e Trump.
Due alti funzionari della Casa Bianca hanno spiegato che Washington non ha intenzione di fare la prima mossa, poiché ritengono che sia stata la Cina a scegliere di reagire e inasprire ulteriormente la guerra commerciale. Un ostacolo, secondo il team di Trump, è il desiderio di Xi di non apparire debole facendo la prima mossa e avvicinandosi agli Usa per i colloqui. Ma il comandante in capo, che immagina un accordo grandioso con il Dragone che aumenti le esportazioni statunitensi, reprima il fentanyl e trovi un accordo su TikTok, ha lasciato intendere che Pechino potrebbe cambiare idea.
«Vogliono raggiungere un'intesa, semplicemente non sanno come procedere - ha detto il tycoon nei giorni scorsi - Sono persone orgogliose». Mentre la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha assicurato che Trump «resta ottimista» sulla possibilità di concludere un accordo, anche se il rappresentante per il Commercio Jamieson Greer ha chiarito che gli Stati Uniti non hanno avviato trattative, «non in questo momento». La Cina ha cercato di istituire un canale di comunicazione secondario, come aveva fatto con Jake Sullivan, il consigliere per la sicurezza nazionale di Joe Biden, ma finora questo tentativo non ha avuto successo: secondo i funzionari l'amministrazione Usa ha rifiutato il ruolo di interlocutore del ministro degli Esteri cinese Wang Yi, suggerendo che non sia abbastanza vicino alla cerchia ristretta di Xi e non sia affidabile.
Sebbene alcune comunicazioni tra le parti siano state mediate dall'ambasciatore cinese a Washington, la mancanza di un canale di comunicazione a livello di leader ha reso problematico organizzare una chiamata che il team di Trump ritiene necessaria. Intanto, mentre i democratici puntano il dito contro The Donald per insider trading, un video postato dalla consigliera per le comunicazioni della Casa Bianca Margot Martin alimenta le polemiche nei confronti del presidente, che sembrerebbe vantarsi dei guadagni realizzati da alcuni suoi amici miliardari. Il filmato di 13 secondi sarebbe stato girato nello Studio Ovale nel giorno in cui il tycoon ha prima invitato ad acquistare azioni e poi annunciato la tregua sui dazi, innescando la maggiore volata di Wall Street dalla Seconda guerra mondiale: «Questo è Charles Schwab. Non è solo una società ma è un persona in carne e ossa.
E oggi ha guadagnato 2,5 miliardi» di dollari, ha detto Trump ai presenti secondo le immagini postate su X da Martin.Nello stesso filmato si vede il presidente, che stava ricevendo i campioni automobilistici della Nascar, indicare Roger Penske, uno dei patron dei team: «Lui ha guadagnato 900 milioni».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.