Tutti contro Marine. La Francia in piazza "riunisce" la gauche che schiera pure i vip

Manifestazioni a Parigi e in altre 200 città. L'interista Thuram: "Fermiamo la destra"

Tutti contro Marine. La Francia in piazza "riunisce" la gauche che schiera pure i vip
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Marine contro tutti. O meglio, tutti contro Marine. Prima la sinistra di palazzo, che per sconfiggere la Le Pen ha formato un'alleanza con socialisti, comunisti, Verdi, la France Insoumise e da ultimo anche Place Publique, con il leader Raphaël Glucksmann che ha ammesso: «Mi importa solo che il Rassemblement National non vinca le elezioni e vada al governo». Poi quella di piazza, scesa in strada per le vie di Parigi e delle altre città francesi con almeno 250mila manifestanti contro la Le Pen e ilsuo partito. E nel mezzo testimonial famosi a far sentire la propria voce, ultimo l'attaccante dell'Inter e della Nazionale francese, in campo domani agli europei, Marcus Thuram.

La manifestazione più imponente ha sfilato per le strade di Parigi dove sono scese in strada almeno 75mila persone, 250mila secondo gli organizzatori. Slogan, cartelli, insulti sparsi a Le Pen e all'astro nascente della destra Jordan Bardella in un'atmosfera tutto sommato tranquilla, con tanti giovani e famiglie con bambini, nonostante ci fosse un enorme dispiegamento di forze dell'ordine e grande paura per possibili infiltrati. Alla fine il bilancio nella capitale è di sporadici incidenti, con qualche danno ad attrezzature urbane e una filiale bancaria presa di mira da manifestanti incappucciati. Gli agenti hanno subito anche il lancio di bottiglie, al quale hanno risposto con gas lacrimogeni con nove persone arrestate. Manifestazioni sono state organizzate in quasi 200 città sparse per la Francia. A Rennes 25mila persone sono scese in strada unitesi alla Marcia del Pride. A Nantes la manifestazione ha riunito 15mila persone secondo gli organizzatori, la metà per la prefettura. A Marsiglia la prefettura ha contato 12mila persone in strade e un po' dappertutto si sono registrati momenti di tensione, qualche scontro isolato e alcuni arresti. Il sentimento diffuso sembra pervaso dalla consapevolezza che non sia tanto importante chi vincerà le prossime elezioni, quanto fondamentale per i manifestanti è chi deve perderle e non andare al governo, in una competizione che sta sempre più assumendo i contorni del «o noi o loro».

E così, lo schieramento anti Rassemblement National si arricchisce ogni giorno di nuovi testimonial che si appellano agli elettori. L'ultimo è un figlio d'arte, impegnato da sempre non solo in campo, dove ha conquistato lo scudetto con l'Inter e si appresta a vivere un europeo da protagonista, ma anche nel sociale come Marcus Thuram che sulle orme del padre Lilian, baluardo dell'anti razzismo, ha preso una posizione netta. «Tutti vadano a votare alle prossime elezioni, bisogna battersi affinché il Rassemblement National non passi», ha detto Thuram alla vigilia dell'esordio nella rassegna continentale, così come aveva fatto il suo compagno Ousmane Dembelè. «Tutti nello spogliatoio siamo rimasti molto colpiti. La situazione in Francia è molto grave. Questa è la triste realtà della nostra società oggi. Ci sono messaggi veicolati ogni giorno per aiutare quel partito a progredire - ha detto Thuram - Quando vedo certi dibattiti in tv, mi dico che tutto viene fatto per far sì che il Rassemblement National salga. Bisogna andare a votare. E, soprattutto, bisogna battersi ogni giorno perché questo non avvenga più e perché il Rassemblement National non passi.

In nazionale spero che tutti condividano quello che sto dicendo. Ma non ho dubbi, sono sicuro che fra i Bleus tutti la pensano come me», assicura l'attaccante. In vista di un voto che ogni giorno che passa sembra diventare un passaggio sempre più decisivo della storia della Francia.

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