Tutti i nodi del DPCM: limiti agli spostamenti ma nelle seconde case si potrà sempre andare

Gli ultimi chiarimenti di Palazzo Chigi: via libera anche al ricongiungimento tra partner. Ma un figlio non potrà andare a trovare un genitore in un'altra regione a meno che questi non siano solo e non autosufficiente.

Tutti i nodi del DPCM: limiti agli spostamenti ma nelle seconde case si potrà sempre andare

Dpcm. Ovvero i Dubbi della presidenza del consiglio dei ministri. A ogni nuovo decreto di Palazzo Chigi che regola la nostra vita ai tempi della pandemia si succedono le interpretazioni su quello che si può o non si può fare. È come la Settimana Enigmistica, nella parte destinata ai solutori più che abili.
Prendete per esempio il rebus degli spostamenti. In base al decretone licenziato nei giorni scorsi e in vigore da ieri fino al prossimo 5 marzo, è possibile o meno recarsi nelle seconde case se si trovano fuori dalla regione di residenza? Il giallo ha dominato il sabato pomeriggio di molti italiani. Non aiutavano i siti dei due principali quotidiani italiani, che a un certo punto davano indicazioni contraddittorie. Secondo il Corriere della Sera nessun problema: «Andare nelle seconde case - si leggeva - anche se si trovano fuori dalla propria regione, non è più vietato. A stabilirlo è il nuovo Dpcm in vigore da oggi (ieri, ndr) che elimina l'impedimento introdotto durante le festività natalizie». Molto più prudente invece Repubblica, che nell'articolo dedicato agli spostamenti si chiedeva: «Il fatto che, al contrario del Dpcm precedente, non sia esplicitato il divieto per raggiungere le seconde case, significa che lo si può fare?». La risposta, qualche righe più in basso, sembrava escludere questa libertà: «Le spiegazioni in termini giuridici di residenza, domicilio e abitazione continuano a escludere la possibilità di recarsi nelle nuove case».
A dirimere la questione dovrebbe essere Palazzo Chigi, nella sezione «FAQ» (frequently asked questions, ovvero domande-e-risposte) del sito. Che però ieri pomeriggio era a dir poco, fino alle 17, riportava la seguente avvertenza: «La sezione faq è attualmente in aggiornamento in seguito all'entrata in vigore dei citati decreti. Le risposte qui riportate sono relative alle disposizioni in vigore fino allo scorso 15 gennaio». Aiuto. Per fortuna poco prima delle 17 arrivava il chiarimento di Palazzo Chigi: quando si parla di diritto garantito nella propria abitazione, «si intende dunque anche una seconda dimora, anche in affitto» a prescindere dal colore della regione in cui si trova. Va però precisato che lo spostamento può riguardare soltanto il nucleo familiare, che potrà rientrare nella residenza o nel domicilio in qualsiasi momento.
Resta la giungla di divieti che rendono gli spostamenti un percorso a ostacoli. E a colori. Uscire di casa nelle regioni «rosse», considerate più a rischio, è sempre vietato se non per documentabili motivi di lavoro, di salute o di urgenza (tra le quali sono considerate le spese nei negozi di cui è consentita l'apertura, le attività sportive individuali e le necessità fisiologiche degli animali domestici). Nelle regioni arancioni ci si può muovere liberamente soltanto all'interno del proprio comune, con l'eccezione dei comuni con popolazione inferiore ai 5mila abitanti, che possono raggiungere un altro comune (non capoluogo di provincia) entro i 30 chilometri. Nelle regioni gialle ci si può spostare liberamente all'interno dei confini regionali stessi. Per tutte le regioni resta ovviamente in vigore il coprifuoco tra le 22 e le 5 di mattina. E anche se ci si trova in una regione gialla si può andare a trovare amici o parenti, ma solo una volta al giorno e solo nel numero di due persone «ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi». Naturalmente anche per queste visite valgono le regole differenti per i vari colori delle regioni.
Resta in vigore almeno fino al 15 febbraio il divieto di spostamento tra due regioni diverse. Non è consentito per un figlio raggiungere i propri genitori a meno che il familiare non sia in condizione di necessità, solo e non autosufficiente. In questo caso è consentito lo spostamento a una sola persone che potrà essere accompagnato, eventualmente, dai figli minorenni.

È invece consentito sempre il ricongiungimento tra partner, che rientra tra le cause di necessità da giustificare con autocertificazione. Le coppie però dovranno ritrovarsi nell'abitazione che normalmente condividono e non, ad esempio, in una seconda casa fuori regione.

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