Scendono i contagi come sempre nel bollettino del lunedì che sconta un minor numero di tamponi effettuati. Salgono invece i ricoveri sia in area medica sia in emergenza. Sono 83.403 i nuovi positivi registrati per un totale dei casi dall'inizio della pandemia di 8.790.302. Poco più di mezzo milione i tamponi effettuati, 541.298, pari a un tasso di positività del 15,4%. Sempre alto il numero delle vittime: 287 decessi. Più 509 i ricoveri in area non critica e più 26 i in Terapia intensiva, per un totale di 1.717.
E sono proprio i ricoveri in intensiva che potrebbero portare la Val d'Aosta in zona rossa con conseguenze definite tragiche per la stagione turistica.
La media nazionale di occupazione delle intensive è stabile al 18% mentre i ricoveri ordinari salgono al 29% (+1%). A un passo dalla soglia arancione, rispettivamente del 20% e del 30%. Soglie che proprio la Val d'Aosta ha già superato come segnala il monitoraggio quotidiano dell'Agenas, l'agenzia per i servizi sanitari regionali. La Val d' Aosta è 24% per quanto riguarda le intensive e addirittura al 69% di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ordinari.
Ma la zona rossa sarebbe « una tragedia», lamenta il presidente della Regione Erik Lavevaz. Uno scenario catastrofico perché costringerebbe ad una nuova chiusura totale non sostenibile dal punto di vista economico dopo le restrizioni già subite negli anni scorsi. Il ragionamento degli amministratori locali è che sono i piccoli numeri a penalizzare la regione alpina: basta una minima variazione e può cambiare la colorazione. Attualmente i ricoverati all'ospedale Parini di Aosta sono 78, di cui otto in rianimazione, su 33 posti letto. Visto che la soglia di occupazione in area medica è ampiamente superata se si va oltre la soglia anche in terapia intensiva si passa in zona rossa: bastano altri due pazienti. «Siamo preoccupati che la situazione peggiori ulteriormente - spiega il governatore - perché il passaggio in zona rossa vorrebbe dire chiudere gli impianti di risalita in un momento dove finalmente c'è una fase di ripresa dopo quello che è successo l'inverno scorso.
Chiediamo al governo innanzitutto un diverso conteggio dei malati, che comprenda chi è ricoverato per il Covid e non con il Covid, ma soprattutto chiediamo la possibilità di avere una franchigia sui posti letto in ospedale».Ad alto rischio di passaggio nella zona di rischio più alta, arancione, anche Piemonte (23% e 30), Sicilia (20% e 35%), Friuli Venezia Giulia (23% e 29%) e Abruzzo (21% e 29%).
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