Si allarga lo scontro sull'aborto. Ma interviene anche la Chiesa. leri il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, a margine di un convegno alla Pontificia Università Urbaniana, ha premesso di non voler entrare negli aspetti tecnici della modifica approvata alla Caera, ma ha detto: «Noi siamo a favore della vita e anche di tutti quegli strumenti che possano permettere di affermare il diritto alla vita, soprattutto per le donne che si trovano in difficoltà». Dall'altra parte l'opposizione e la piazza della Cgil, con in testa il segretario generale Maurizio Landini, ad attaccare frontalmente il governo Meloni anche sulla 194. Ma sull'emendamento di Fdi al Dl Pnrr alla Camera - su cui poi si è spaccata la Lega - che punta a coinvolgere nei consultori i membri dei comitati pro vita, si esprime anche la Chiesa.
In piazza Landini e Bombardieri parlano di «pericolosissima regressione», di «attacco del governo alle donne» e preannunciano per martedì 23 aprile un presidio davanti al Senato, in occasione dell'esame del decreto Pnrr a Palazzo Madama per «difendere la legge 194». «Mi sembra che la destra voglia impedire alle donne di decidere sul loro corpo - attacca Landini - C'è questa idea del controllo, del comando: questi non governano perché governare significa mediare tra i diversi interessi e riconoscere i diversi bisogni. Qui c'è una logica di controllo. Questa cosa fatta contro le donne è un elemento contro la democrazia del nostro Paese. È una logica proprietaria e pericolosa e sbagliata». In piazza anche questa volta non c'è però la Cisl. «Ci sono diverse sensibilità» e ci sono stati «altri periodi nei quali il sindacato ha avuto visioni diverse, supereremo anche questo. Il pluralismo è una ricchezza», smorza il segretario della Uil, che invece è presente accanto a Landini, Pierluigi Bombardieri, ricordando che il Primo maggio le tre sigle saranno insieme per «una grande manifestazione» a Monfalcone (Gorizia), sotto lo slogan «Costruiamo insieme un'Europa di pace, lavoro e giustizia sociale». Non si placano le polemiche neanche all'indomani dell'intervento della Commissione europea che ha bacchettato Roma perché la legge sull'aborto non avrebbe «alcun legame con il Pnrr», nel cui decreto invece è stato approvato l'emendamento di Fdi. Per Angelo Bonelli, di Alleanza Verdi e Sinistra, «quella che ha avviato Giorgia Meloni, attaccando la legge 194 inserendo nel Pnrr norme che nulla c'entrano con il Pnrr per far entrare dentro i consultori gli integralisti religiosi, è una vera e propria restaurazione. Tutto ciò è inaccettabile, se ne è accorta anche la Commissione europea. Noi faremo opposizione dura a un governo che non vuole rispettare i diritti delle donne». Chiarisce la posizione del governo il ministro per la Pa Paolo Zangrillo: «La legge 194 funziona e nessuno la vuole cambiare.
Solo vogliamo darne piena applicazione, con l'equilibrio che da sempre è nel nostro Dna. La 194 - spiega - è una legge che va bene com'è. E onestamente sono stupito da tante polemiche. Semplicemente così se ne dà applicazione nella sua interezza».
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