Ecotassa ed ecobonus, in vigore da ieri, partono in salita: nei primi due mesi dell'anno, le vendite di vetture sono scese del 5% rispetto al bimestre 2018, mentre febbraio ha segnato un -2,4%. Il mese appena concluso ha comunque registrato un aumento delle immatricolazioni ai clienti privati (+12,1% e +7,9% da gennaio) ma, come spiega Federauto, bisogna tenere conto degli anticipi delle immatricolazioni «pre ecotassa» e del fatto che negli ultimi tre giorni del mese è stato targato il 44,5% del totale mercato. «Al netto degli effetti distorsivi determinati dal provvedimento - afferma Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor) - il calo delle immatricolazioni di febbraio sarebbe stato superiore a quello di gennaio (-7,6%)».
Alla fase di stanca del mercato, si aggiunge ora il problema della nuova tassa sull'auto che, secondo gli addetti ai lavori, inciderà soprattutto dal punto di vista psicologico. Sfiduciati sono soprattutto i concessionari, i quali vedono nella politica del governo un fattore di freno. «In nome del falso ambientalismo - commenta Adolfo De Stefani Cosentino (Federauto) - si penalizzano le imprese, gli automobilisti e si mettono a rischio migliaia di posti. Il governo rifletta sulle decisioni adottate, altrimenti il rischio vero è di perdere un pezzo importante della nostra economia».
Che a Roma siano consapevoli della pochezza del provvedimento, chiaramente ideologico, lo si capisce dalle dichiarazioni di Dario Galli, viceministro leghista allo Sviluppo economico, secondo il quale «il sistema bonus-malus sull'acquisto di auto va sicuramente rivisto». «L'obiettivo di dare un contributo alla battaglia contro l'effetto serra è nobile - aggiunge - ma il problema italiano riguarda soprattutto il parco circolante vetusto che necessita di un rinnovamento. Bisogna studiare qualcosa a questo proposito; ci saranno da fare aggiunte, in corso d'opera, al provvedimento, alla luce degli effetti sul mercato». Galli ha parlato ieri a Radiouno. E anche in questo caso appaiono evidenti i diversi punti di vista all'interno della maggioranza.
Ecco allora che Michele Crisci, presidente di Unrae (costruttori esteri), chiede un confronto urgente con il governo «allo scopo di delineare una strategia concreta per conseguire soluzioni utili all'economia del settore automotive e all'ecosistema». Unrae ha consultato, a questo proposito, un altro esponente del Carroccio, Vannia Gava, sottosegretario al ministero dell'Ambiente. «Come noi - sintetizza Crisci - l'onorevole Gava ritiene fondamentale favorire la sostituzione di vecchie automobili ante Euro 4 realizzando, allo stesso tempo, quelle infrastrutture fondamentali per rendere organica l'azione di abbattimento delle emissioni». In pratica, il completamento nel Paese delle reti di ricarica per i veicoli elettrici, da ieri premiati con un bonus fino a 6mila euro. È chiaro, a questo punto, che si sta formando un asse tra il settore automobilistico e la parte del governo che privilegia il pragmatismo rispetto all'ideologia.
Nonostante le circolari di chiarimento su come costruttori e concessionari devono comportarsi nel momento in cui vendono un veicolo incentivato o uno penalizzato dalla tassa, confusione e incertezza restano alte. I concessionari, infatti, temono di subire danni o ritardi nei rimborsi, visto che toccherà a loro anticipare il bonus all'acquirente della macchina green, per poi essere rimborsati dalla Casa madre che, a sua volta, beneficerà del credito d'imposta. Per quanto riguarda l'ecotassa, invece, il cliente dovrà prima pagare attraverso il modello F24 e, quindi, presentarsi in concessionaria con la ricevuta dell'avvenuto versamento.
Il provvedimento, inoltre, continua a suscitare perplessità. «L'ecobonus sui veicoli più ecologici che emettono fino a 70 grammi/km di anidride carbonica - avverte De Stefani Cosentino - avrà un impatto molto modesto per il fatto che le risorse, secondo le bozze circolate, saranno contingentate su finestre temporali».
Nel mese scorso, infine, è
proseguita la caduta della domanda di diesel (-21%). Da vedere, nei prossimi mesi, quanto l'incentivo gioverà alle immatricolazioni di autovetture elettriche: +3,3% in febbraio, pari a 250 unità (533 dall'inizio dell'anno).
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