"Noi non lo useremo, finchè ci sarà il Movimento cinque stelle al governo il Mes non lo utilizzeremo". Tocca ancora una volta al ministro Luigi Di Maio chiarire, durante una diretta Facebook, la posizione dei pentastellati sul fondo Salva-Stati,dopo le polemiche degli ultimi giorni.
Ieri sera, infatti, nel corso di una riunione di gruppo dei senatori grillini, sono riemerse le divisioni in seno al M5S. La contestazione, secondo l'Agi, ha riguardato sia la "logica a pacchetto", seguita dal ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, sia l'idea che la riforma del Mes sia realmente migliorativa. Se da un lato il capogruppo Ettore Licheri e la vicepresidente del Senato Paola Taverna hanno provato a mediare, ma non solo l'ala dura e pura del Movimento ha issato una reale levata di scudi.
La contrarietà è tale da far temere che, in Aula, il 9 dicembre prossimo quando si voterà la risoluzione del governo, ci potrebbe essere una spaccatura preoccupante in seno alla maggioranza. Fonti del gruppo M5S al Senato che stanno lavorando proprio a questa risoluzione fanno, però, sapere a ilGiornale.it che "tutto questo dibattito non può oscurare un risultato enorme conseguito dal M5S: siamo riusciti a spazzare via dall'orizzonte ogni vaga e residuale ipotesi di attivazione del Mes, facendo convergere su questa posizione molte altre forze politiche". E sottolineano: "La riforma del Mes non ci piace e, proprio per questo, siamo impegnati a pretendere la famosa logica di pacchetto con l'adozione dell'Edis, ovvero l'assicurazione unica europea sui depositi bancari".
Il senatore Matteo Mantero, raggiunto telefonicamente, ci spiega: "Personalmente penso che ci siano più condizionalità nel Recovery Fund che nel Mes. Premesso che al momento non c'è nessuna intenzione di accedervi, non ritengo sia sbagliato sapere che vi è questa possibilità". Il senatore grillino, poi, aggiunge: "A volte restiamo un po' appesi al nome Mes che ci ricorda subito la Grecia, ma io penso che tale preoccupazione non debba più esserci". La compatezza del gruppo, però, non pare messa in discussione. “Si sta portando avanti un dibattito che non andrà da nessuna parte. Su un punto dobbiamo intenderci una vota per tutte: finché saremo al Governo del paese e maggioranza in questo Parlamento, l’Italia non farà ricorso al Mes", chiarisce, invece, il deputato Luigi Iovino che conclude: "È una posizione che abbiamo sempre espresso e che i nostri alleati conoscono fin troppo bene".
La senatrice Paola Nugnes, fuoriuscita dal Movimento attualmente iscritta a Rifondazione Comunista, è convinta che i grillini, con gli Stati Generali, abbiano cercato di ricompattarsi "per tenere in vita questa maggioranza visti anche i prossimi appuntamenti come l’elezione del prossimo Capo dello Stato" ed esclude che possano cambiare idea sul Mes. "Sia il premier sia i vertici del Movimento hanno espresso più volte la loro contrarietà a questo strumento che io considero vecchio e superato dal Recovery Fund". Un altro ex grillino come Pierluigi Paragone sembra alquanto scettico: "I giochetti sono finiti.
È ora di sapere tutta la verità sul Mes, su quello che ha detto ieri Report rispetto a Speranza e Di Maio, ma vedremo presto quante saranno le bugie del M5S perché - ci spiega - onestamente che non si voglia utilizzare la riforma del Mes è una corbelleria che non ha né capo né coda". E, poi, ribadisce: "Non so se passerà il Mes, dipende da quanti bugiardi ci sono in giro”.
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