Roma - Il tema del dialogo sulle riforme continua a tenere banco nel dibattito politico, con il Pdl che invita l’opposizione al confronto, mentre il Pd frena e chiede che prima si sia sgomberato il campo dalle "leggi ad personam" che riguardano Silvio Berlusconi. È lo stesso premier che torna a insistere sul cambiamento di clima nel paese dopo l’aggressione di piazza Duomo e, in una lettera ai responsabili del tesseramento del Pdl, sottolinea l’intenzione di "lavorare per cambiare in meglio la nostra Italia".
Berlusconi al lavoro "La ringrazio per il sostegno e l’incoraggiamento di questi giorni". Nella lettera ai militanti del Pdl che partecipano al forum Forzasilvio.it, resa nota dall’esponente del Pdl di Trento Claudia Povoli, il premier ha fatto sapere di essere "molto confortato" perché si è accorto di "essere circondato e sostenuto dall’affetto di tante persone come Lei, che vogliono costruire e non distruggere, che vogliono il bene di tutti e a nessuno augurano il male". "Come sa, ho ripreso a lavorare - prosegue la lettera - perché tante sono ancora le cose da fare per mantenere fede al mio impegno con Lei e con tutti gli italiani: cambiare in meglio la nostra Italia. Come ho detto due domeniche fa a Milano in Piazza Duomo - prosegue Berlusconi - l’obiettivo della campagna di tesseramento del Pdl è raggiungere un milione di adesioni. Un milione di persone che chiamo a lavorare insieme a noi a favore del bene del nostro Paese e degli italiani".
Il Pdl apre al dialogo Il portavoce del presidente del Consiglio, Paolo Bonaiuti, insiste e chiede che le forze politiche facciano uno sforzo affinchè le riforme si facciano insieme, perchè, dice, "ce lo chiede la gente". "Il dialogo - ha insistito Bonaiuti - è richiesto dal Paese. È quindi interesse di tutti, anche della sinistra riformista, arrivare a un dibattito più sereno". E non si partirebbe da zero, visto che c’è già la bozza Violante e si potrebbe trovare un’intesa "sul bicameralismo, la riduzione del numero dei parlamentari, l’aumento dei poteri del premier e lo snellimento dei procedimenti di formazione delle leggi. Sul come ci si può mettere d’accordo, il dibattito sarà lungo". Renato Brunetta propone di reintrodurre l’immunità parlamentare perchè questo consentirebbe ai parlamentari di "essere liberi dai condizionamenti della magistratura. In questo momento - dice Brunetta - la magistratura ha più potere della politica".
Il Pd chiude alle riforme Il Pd continua a restare in attesa di un segnale da parte della maggioranza: la linea del Piave, insistono i dirigenti democratici, è quella della giustizia e delle leggi ad personam. Dopo la smentita di ieri di un contatto tra il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, e Berlusconi, e le parole del capogruppo Dario Franceschini, oggi è il responsabile giustizia di largo del Nazareno a tornare sulla questione: "E' del tutto evidente che se si continua a parlare di leggi che riguardano Berlusconi - dice Andrea Orlando - non si può parlare di riforme che riguardano invece tutti gli italiani". Ancora più netto il "no" dell’Idv, con Felice Belisario, capogruppo al Senato, che respinge al mittente ogni invito alla discussione: "Il Pdl sta cercando di imbrogliare il Paese con il solito gioco delle tre carte - dice - non si può chiedere di fare le riforme insieme e contemporaneamente occupare il Parlamento per operare un braccio di ferro su leggi ad personam come il legittimo impedimento e il processo breve".
Più possibilista l’Udc che chiede di passare dalle parole ai fatti: "Per aprire il percorso delle riforme non servono proclami - dice il segretario dei centristi, Lorenzo Cesa - la politica deve darsi scadenze precise e dimostrare che c’è la reale volontà di aprire questo nuovo corso, richiamando a sè i falchi e limitando i personalismi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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