Il presidente dell'Agcom: "Notizie in Rete? Attenti alle bufale"

Calabrò mette in guardia dall'informazione «non controllata» che circola su internet: «Si profila il rischio di una nuova forma d'ignoranza per incapacità di valutare, di formarsi un'opinione ragionata»

La crisi colpisce pesantemente l'editoria che «risente più di altri mezzi del contesto di crisi finanziaria che ha interessatoil presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni il mercato della pubblicità». Lo rileva il presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Corrado Calabrò nella relazione annuale. «I ricavi complessivi delle imprese mostrano una sensibile contrazione che investe sia l'editoria quotidiana che quella periodica: una contrazione imputabile alla riduzione della spesa pubblicitaria e ai cali delle vendite di giornali e prodotti collaterali». Non meglio le cose per l'editoria elettronica «che tuttavia rappresenta appena il 3,9% delle entrate complessive del settore». Per questo, «l'Autorità sta monitorando con particolare attenzione la destinazione alla stampa del 60% delle spese per attività di comunicazione istituzionale da parte delle amministrazioni pubbliche, a cominciare dai Ministeri, per invertire una tendenza che desta preoccupazione». Il Garante, nelle note, sottolinea che «l'effettiva destinazione di tali risorse alla stampa quotidiana e periodica è importante per il riequilibrio della pubblicità a favore del settore e per consentire i necessari investimenti, soprattutto in questa particolare fase di congiuntura economica».
Calabrò guarda all'esempio della Francia che ha organizzato gli Stati generali dell'editoria, mentre «in Italia la riforma della stampa è tuttora ai blocchi di partenza». Il presidente dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni individua anche nella «qualità dell'informazione» la ricetta grazie alla quale la carta stampata può «sopravvivere» a Internet». «Mentre la Francia ha chiamato a raccolta gli Stati generali della stampa, che hanno formulato proposte meritevoli di considerazione - rileva Calabrò - in Italia la riforma della stampa è tuttora ai blocchi di partenza. Eppure c'è un fil rouge che lega le tre riforme: informazione televisiva, servizio pubblico radiotelevisivo e riforma della stampa», e cioè la consapevolezza che «il pluralismo e la libertà d'informazione si garantiscono migliorando la qualità e l'indipendenza delle fonti dell'informazione». Quanto al futuro dell'informazione a mezzo stampa, per il presidente dell'Agcom «l'elemento fondamentale per sopravvivere alla dilagante diffusione di Internet è la qualità dell'informazione giornalistica.

Un'informazione di cui si avverte tanto più il bisogno quanto più indiscriminata e grezza è la massa di notizie che si riversa a getto continuo nella rete, sicchè si profila il rischio di una nuova forma d'ignoranza per incapacità di valutare, di formarsi un'opinione ragionata».

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