È uno dei capisaldi del «Made in Italy» nel mondo, con una produzione in crescita dell'89% quest'anno, nonostante la piaga della Xylella e il fenomeno delle importazioni illegali. Così adesso anche l'olio extravergine di oliva ha il suo sommelier, una figura professionale sempre più richiesta a livello internazionale. Per cimentarsi nella professione è necessario seguire il corso ufficiale dell'Onaoo, l'Organizzazione nazionale degli assaggiatori d'olio d'oliva, l'istituzione più antica nel suo genere a livello mondiale.
L'ente è nato oltre trent'anni fa e ha già formato circa 15mila degustatori, istituendo anche il Registro internazionale di assaggiatori professionisti. Attualmente dell'albo fanno parte 42 esperti, con l'Italia a farla da padrona con 18 super sommelier. Il loro segreto è saper riconoscere ogni singola differenza tra un olio e l'altro, i loro elementi qualitativi e le caratteristiche. Ma anche saper abbinare un prodotto al piatto giusto, in modo da esaltarne il sapore. Molto attiva è anche l'Associazione italiana sommelier dell'olio, nata nel 2004 su iniziativa della Federazione italiana sommelier: «È una figura che si sta diffondendo ormai in tutte le regioni; a livello nazionale cominciamo a essere qualche migliaio conferma Daniela Scrobogna, presidente del Comitato scientifico Fis -. Molti sono professionisti legati al mondo della ristorazione, altri sono produttori o semplici appassionati. Di sicuro è un tipo di formazione che offre diversi sbocchi lavorativi».
Non è un caso che i corsi attirino mediamente fra i 50 e i 60 iscritti, tra
semplici amanti dei buoni sapori e giovani che sognano una professione nuova e stimolante. Nuova, ma anche remunerativa: i sommelier professionisti di olio riescono a guadagnare dai 2mila fino ai 4mila euro netti al mese.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.