I benzinai alzano il livello dello scontro contro la nuova bozza del decreto sulle liberalizzazioni: dieci giorni di sciopero degli aderenti alla Fegica-Cisl e alla Faib su strade a autostrade. Le date e le modalità saranno rese note se le ipotesi di liberalizzazione della rete carburanti dovessero essere confermate con il decreto che il governo si appresta a varare. I gestori degli impianti accusano il governo di aver fatto retromarcia, con la nuova bozza, rispetto alla lobby dei petrolieri.
Le accuse al governo
Di fronte al governo che "fa retromarcia su tutta la linea di fronte alla potente lobby dei petrolieri, i cui privilegi non vengono neanche scalfiti ma persino rafforzati dalle misure che sono in procinto di essere varate" il coordinamento nazionale unitario di Faib Confesercenti e Fegica Cisl dichiara l’immediato stato di agitazione e la chiusura per sciopero degli impianti stradali ed autostradali di 10 giorni. I gestori sottolineano come, stando alle ultime bozze, non c’è alcun impianto "multimarca", nessuna libertà per i gestori di rifornirsi sul libero mercato alle condizioni più convenienti e possibilità per le compagnie petrolifere di fissare le condizioni contrattuali che vuole, con ogni singolo benzinaio.
Situazione ingessata
Il risultato finale, prosegue la nota, "è che il governo consegna al nostro paese una distribuzione carburanti ancora più ingessata, difendendo e rafforzando gli interessi e le rendite di posizione dei monopolisti, ingannando gli automobilisti che sono condannati a pagare prezzi sempre più alti.
Il governo che tante speranze ed attese aveva voluto autorizzare, si fa artefice di una operazione che, invece, straccia trent’anni di lotte tese a liberare il settore e la categoria dei gestori dal controllo dei petrolieri".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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