Bari - Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, non è più disponibile a fare le primarie per la scelta del candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Puglia per le regionali del 2010. Lo ha comunicato con una lettera inviata al segretario regionale del Pd, Sergio Blasi. Emiliano è anche presidente dell'assemblea regionale del Partito democratico.
Nella lettera inviata a Blasi, Michele Emiliano traccia un resoconto della situazione e di come é stato "costretto" a dare la sua disponibilità a fare le primarie, ponendo la condizione che fosse approvata dal consiglio regionale che si riunità il prossimo 19 gennaio la modifica alla legge regionale elettorale che abroga l'ineleggibilità dei sindaci e dei presidenti di province. Un emendamento che lo stesso Emiliano ha definito "salva-Bari" e non una legge "ad personam".
Emiliano aveva dato solo tre giorni fa la sua disponibilità a fare le primarie, scendendo in campo nella competizione pre-elettorale con il presidente uscente della Regione Puglia, Nichi Vendola, leader di Sinistra Ecologia e libertà, che si è autocandidato già dal mese di novembre e sul cui nome sono contrari Udc e Idv. I due partiti sono invece favorevoli al nome di Emiliano. A determinare la decisione di oggi di Emiliano, la propensione emersa nella riunione del comitato tecnico-organizzatore delle primarie riunitosi ieri, di fare le primarie il 17 gennaio, cioé due giorni prima della riunione del Consiglio regionale.
"Senza legge non mi candido" "Senza la modifica alla legge elettorale regionale non si può fare nulla: nessuno può costringermi a candidarmi contro l'interesse di Bari". Così Emiliano spiega all'ANSA la sua decisione di ritirare la sua disponibilità a tenere le primarie del centrosinistra in Puglia per decidere il candidato presidente alla Regione Puglia per le regionali del 2010. "Ho cercato innanzitutto, nella lettera inviata al segretario regionale del mio partito - aggiunge Emiliano - di ripristinare la verità perché in questi giorni io sono stato interpretato come una persona che si autopromuoveva invece mi è sembrato giusto spiegare che tutto quello che ho fatto mi è stato chiesto dal mio partito per ragioni che io ritengo giustificate". "Dopo di che - aggiunge - credo che di più non mi si possa chiedere perché io svolgo un ruolo istituzionale che è la cosa più importante che io possa fare perché sono il sindaco di Bari. La mia generosità nei confronti del mio partito trova un ostacolo che è costituito dal mio dovere verso la città di Bari". "Certo - sottolinea anche Emiliano - per Bari una mia eventuale presidenza della Regione Puglia sarebbe stata una occasione storica. Ma non stiamo in borsa o progettando un affare". "Ci sono delle regole istituzionali - continua il sindaco - che non possono essere superate in nessuna parte d'Italia, non si può interrompere una amministrazione senza almeno un anno di preavviso è quello che accade in tutta Italia se un sindaco viene eletto in un'altra carica istituzionale. Ciò posto ho detto al segretario che data l'indisponibilità alla legge 'salva Bari', io devo difendere Bari. Anche contro gli interessi del mio partito".
Gasparri: pensa di essere lo zar di Bari "Emiliano - afferma il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri - è un arrogante che pensa di essere lo zar della Puglia. La sua condotta è da codice penale. Inviterò dei legali a valutare se le sue minacce al consiglio regionale pugliese violano le leggi". "In ogni caso D'Alema, stratega di questo disastro, - continua - si rivela il più sopravvalutato dei politici italiani.
Bocciato dai suoi compagni socialisti in Europa ora elemosina una poltrona al Copasir pur di avere un posto". "Perché - conclude Gasparri - non si candida lui in Puglia così vediamo se, come alle politiche, sarà bocciato dal popolo pugliese?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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