Antonello Mosca
Una volta il televisore, pesante e molto ingombrante, trovava posto in salotto su un tavolino o un carrello, con risultati estetici non certo felici. La Tv era in bianco e nero, i canali pochi e non c'era neppure il telecomando. Il relax di godersi la trasmissione preferita era quindi «inquinato» da una serie di fattori che non esistono più. Oggi i televisori si stanno facendo sempre più sottili, la qualità dell'immagine pressoché perfetta, il sonoro del tutto simile a quello del cinema. Anche il design di questi apparecchi sta subendo continui cambiamenti e «limature». Ultrapiatti ma con uno schermo spesso grandissimo, pulsanti nascosti, telecomandi in grado di personalizzare la visione e il suono in pochi istanti. Il vecchio caro tubo catodico, ormai dismesso, cede il posto alla tecnologia dei cristalli liquidi e del plasma. I modelli più recenti hanno piedistalli futuristici oppure si possono appendere addirittura al muro come un quadro. Visti tutti questi cambiamenti anche i portatelevisori hanno subito un restyling davvero incredibile. Da mobili ingombranti e spesso bruttini, sono diventati presenze estetiche e funzionali dall'appeal quasi spaziale. I modelli in commercio sono tanti e il loro design tende ad essere sempre piuttosto rigoroso e tecnologico per ben armonizzarsi con i televisori di ultima generazione. Barre portanti in metallo sostengono ripiani in cristallo temperato o in legno dove alloggiare anche il lettore Dvd e lo stereo, modelli autoportanti, in metallo oppure in varie essenze di legno sono anche dotati di elettrificazione incorporata per disporre facilmente di prese multiple, prese decoder, presa per il segnale terrestre e quello telefonico. Esistono anche soluzioni che fanno parte di sistemi contenitori componibili; in questo caso si tratta spesso di panche basse dotate di ampi cassetti dove possono trovare posto Dvd, Cd e videocassette.
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