Le automobili sono protagoniste della storia dell'uomo dal 1886, l'anno in cui Gottlieb Daimler e Karl Benz realizzarono i primi veicoli mossi da motore a combustione interna. E la meravigliosa e impetuosa evoluzione che le quattro ruote hanno compiuto fino ai nostri giorni viene continuamente rivissuta da chi coltiva la passione per le auto vintage e da chi, non avendo la possibilità di possederne una, le può ammirare in occasione di raduni e rievocazioni di gare storiche, come, per esempio, la Mille Miglia, scomparse da decenni dai calendari delle competizioni ma non dai cuori dei fan, o in eventi più recenti ma che, come la Pirelli Classic Marathon, giunta al 25° compleaano, hanno già un loro spessore storico.
Per possedere una Ferrari o un'Alfa Romeo d'annata c'è chi è disposto a spendere qualche milione di euro per poi farla sfilare nei concorsi di eleganza, come quello di Villa d'Este, sul lago di Como, l'evento più blasonato tra quelli europei, rinato grazie alla partnership con Bmw, che si gioca il primato mondiale con il concorso di Pebble Beach in California.
Spesso, quindi, si tratta di pregiati pezzi d'antiquariato, perfettamente funzionanti, che trascorrono però gran parte dell'anno chiusi in dorate autorimesse. Solo i proprietari più coraggiosi le mettono in strada con regolarità, magari per guardare il cielo seduti su una cabriolet con decine di primavere sulle spalle. O andando alla ricerca di traguardi all'apparenza impossibili, come la Pechino-Parigi per auto storiche, raid di 12.250 km, la cui 5ª edizione conclusasi ieri in Place Vendôme, ha visto tra i protagonisti Gianmaria Aghem e Piero Fiorio Trono al volante di una Fulvia Coupé 1300 del '71 che ha superato agilmente gli sterrati mongoli e gli improbabili asfalti russi. Imprese come questa sono rare, molto più diffusi sono ovviamente i raduni che permettono ai possessori di un certo modello di vivere momenti in cui condividere la propria passione per quella che, dopo la famiglia, è un'autentica compagna di vita.
I «registri», i club e le associazioni sono decine e raggruppano vetture di ogni classe, dalle Ferrari alla Ritmo, dalle Lamborghini alle Citroën 2Cv. Alcune vetture, poi, hanno vissuto due vite, una storica e una attuale, come nel caso di Mini, Fiat 500 o Maggiolino che contano innumerevoli club.
La quotidianità di chi usa un'auto storica non è sempre facile, perché le veterane sono costrette dai mille laccioli della burocrazia più delle auto nuove. In soccorso è sceso in campo l'Automobil club d'Italia che ha creato Aci Storico, nuova realtà che vuole rappresentare e assistere i proprietari di veicoli d'epoca affinché possano vivere serenamente la loro passione con la possibilità d'accedere a una serie di servizi senza ricorrere a onerose iscrizioni a registri privati e associazioni.
La prima sfida che Aci Storico vuole vincere è quella contro il consolidato pregiudizio che l'auto d'epoca sia un indicatore di lusso, arrivando a ipotizzare redditi altissimi partendo dal possesso di una vintage solo perché porta un blasone prestigioso o è dotata di tanti cv.
I possessori di moto e scooter d'epoca non sono certo meno appassionati dei cultori delle quattro ruote vintage, come il grande pubblico ha potuto scoprire con il gigantesco raduno di Harley-Davidson svoltosi a Roma che ha portato i biker più famosi del mondo, sempre on the road, a essere ricevuti anche da Papa Francesco. L'aquila della Moto Guzzi non è da meno dell'icona a stelle e strisce, e la 37° edizione del Motoraduno dello Stelvio International sta facendo affluire, in questi giorni, decine di migliaia di guzzisti in Alta Valtellina dove la casa di Mandello ha organizzato una nutrita serie di eventi.
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