Roma - Fumata bianca a Viale Mazzini. Dopo tante indiscrezioni e un'attesa durata settimane la nomina è arrivata: il consiglio di amministrazione della Rai ha scelto Mario Orfeo, fino ad oggi direttore del quotidiano napoletano "Il Mattino", per la guida del Tg2. Lo riferisce una fonte aziendale. Il capostruttura di Raiuno, Massimo Liofreddi, succede ad Antonio Marano a Raidue. Nel penultimo appuntamento del cda prima della pausa estiva sono stati coperti, dunque, i due posti rimasti vacanti dopo il passaggio di Marano alla vicedirezione generale (a cui era affidato l’interim di Raidue) e di Mauro Mazza a Raiuno. La nomina di Orfeo è avvenuta all’unanimità, quella di Liofredi con tre voti contrari (Rizzo Nervo, Bianchi Clerici, Van Straten).
Da Repubblica al Mattino Orfeo, 43 anni, era direttore del Mattino, gruppo Caltagirone, dal 2002, quando prese il posto di Paolo Gambescia. Era arrivato a Napoli, diventando uno dei più giovani direttori d’Italia, dopo essere stato caporedattore centrale di Repubblica. Al giornale fondato da Eugenio Scalfari dal 1990, Orfeo aveva iniziato a lavorare nella redazione di Napoli, dov'era rimasto per quattro anni. Passato alla sede centrale di Roma, aveva ricoperto tra l’altro il ruolo di capo del servizio politico. Nel 2007 ha vinto il premio Ischia internazionale di giornalismo.
Lega contro Liofreddi Massimo Liofreddi "non dà sufficienti garanzie rispetto alla missione milanese di Raidue, peraltro stabilita da una delibera consiliare". Con questa motivazione, Giovanna Bianchi Clerici, consigliere di amministrazione Rai in quota Lega, ha motivato il suo voto contrario alla nomina del neo-direttore di Raidue, prima di lasciare la riunione del Cda: "Per un problema personale e senza nessun intento polemico. Credo che in azienda - ha spiegato la Bianchi Clerici raggiunta telefonicamente - ci fossero altre figure professionali più adeguate al ruolo, che avrebbero potuto dare maggiori garanzie per il futuro delle produzioni milanesi, futuro per il quale io sono preoccupata". Dunque figure da cercare all’interno dell’azienda e non fuori. Come Pasquale D’Alessandro, attuale vice direttore: "Per esempio, ma non solo" conclude Bianchi-Clerici.
L'incognita Tg3 Sembra accantonata per il momento l’ipotesi di un cambio al vertice di Raitre e Tg3, che ieri ha scatenato
anche la forte agitazione dell’opposizione. Sia il vicepresidente della Commissione di Vigilanza Giorgio Merlo (Pd) che Giuseppe Giulietti dell’Idv sostengono che il tentativo è quello di "normalizzare" rete e testata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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