Roma - Il primo passo è stato fatto. Sono oltre 1 milione e 400 mila le firme (500mila quelle richieste) raccolte dal comitato promotore dei referendum per l’acqua pubblica, consegnate alla Corte di Cassazione. In mattinata, in piazza Navona, si era riunito il "popolo dell’acqua" insieme ad artisti, rappresentanti delle associazioni e dei comitati territoriali per festeggiare l'obiettivo raggiunto: la raccolta firme. L'obiettivo è quello di "porre un argine alla privatizzazione dell’acqua". O, per meglio dire, alla privatizzazione della gestione dell'acqua.
Tre quesiti L’obiettivo dei referendari è quello di portare "almeno 25 milioni di italiani" a votare i tre sì della proposta referendaria contro la privatizzazione dei servizi idrici. Le associazioni e i comitati territoriali chiedono al Governo "di emanare un provvedimento legislativo che disponga la moratoria degli affidamenti dei servizi idrici previsti dal decreto Ronchi almeno fino alla data di svolgimento del referendum", e alle amministrazioni locali di "non dare corso alle scadenze previste" dallo stesso decreto.
Appuntamento a settembre "Un milione e quattrocentomila firme rappresentano una delegittimazione di qualunque scelta tesa ad applicare il decreto - spiega il Comitato - a maggior ragione per quelle amministrazioni che vogliono
addirittura anticiparne le scadenze". Il prossimo appuntamento del popolo dell’acqua, conclude il Comitato, sarà il prossimo 18 e 19 settembre probabilmente a Firenze, dove si terrà l’assemblea dei movimenti per l’acqua.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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