Se la definisci «trash», magari fai pure un complimento ai creativi che si sono inventati la pubblicità dei nani da giardino indignati per le cattive esalazioni provenienti dai condotti fognari. In altre parole, «puzza». Come ripetono con voce metallica fino allo sfinimento (del telespettatore) le creaturine di pietra animate dallo spot tv. Idoli subito dei bambini, adesso nemici giurati di Matteo Renzi.
Lui però non stava guardando la televisione quando è andato su tutte le furie. Il sindaco Pd è venuto a sapere che nella stazione di Forlì, e presumibilmente anche altrove, sono comparsi i manifesti della stessa pubblicità coi nani che si turano il naso. No, almeno loro non vanno a votare, ma nella nuova crociata dell«Obama di Firenze» cè poco o nulla di strettamente politico.
La questione è sullo sfondo, piuttosto. Non in senso metaforico. Sui poster incriminati campeggia infatti piazza della Signoria, con tanto di slogan da mobilitazione nazionale che nemmeno la Cgil in tempi di tagli: «La protesta dei nani contro i cattivi odori della fossa biologica arriva nelle piazze». Sarebbe a dire Firenze cloaca dItalia? «Ma come vi permettete, sporcaccioni», replicano i fiorentini orgogliosi. Secondo Renzi cè odore di querela. «Per la nostra città è un danno dimmagine pazzesco. Ho dato mandato ai legali di verificare la richiesta di risarcimento danni».
Miasmi oppure no attorno e in riva allArno, la giunta di centrosinistra di Firenze ha approvato lo scorso aprile un regolamento che vieta le affissioni nellarea Unesco del centro storico, e gli spot con immagini blasfeme, oscene, lesive dei valori culturali e religiosi. Insomma, Renzi è molto attento alla materia e allimmagine ci tiene. Spiegava ai concittadini la ratio del provvedimento: «Consentire a una madre di accompagnare il proprio figlio a scuola senza trovarsi davanti un manifesto 6x3 che ritrae una signorina senza veli che reclamizza un locale per soli adulti, mi sembra solo di buon senso».
Due anni fa, il Comune si mise in polemica con Esselunga, sponsor dei restauri del Corridoio Vasariano, perché aveva affisso su Ponte Vecchio una maxi campagna giudicata «troppo invasiva» dallamministrazione. Lassessore alla Cultura Da Empoli tirò in ballo addirittura la visita di Hitler a Firenze nel 1939. Nel giro di due giorni la mega affissione fu rimossa. E poi, a gennaio di questanno, in occasione del Pitti Immagine Uomo, Renzi & Co. dichiararono guerra a un cartellone allesterno della Fortezza da Basso con il Cristo crocefisso che per una casa di moda serviva a simboleggiare il «Made in Italy».
Comunque, esiste pure una «giurisprudenza» da toilette.
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