Risanamento, le banche firmano il salvataggio

Le banche creditrici (Intesa, Banco Popolare, Unicredit, Bpm e Mps) firmano il piano di salvataggio del gruppo immobiliare: aumento di capitale da 150 milioni di euro e prestito convertendo da 350 milioni. La Consob ora deve decidere sull'esonero dall'opa obbligatoria

Risanamento, le banche firmano il salvataggio

Milano - Le banche creditrici di Risanamento hanno firmato il piano di salvataggio del gruppo immobiliare che passa attraverso un aumento di capitale da 150 milioni di euro e un prestito convertendo da 350 milioni. Lo riferiscono fonti finanziarie mentre è in corso una riunione al vertice presso lo studio Lombardi Molinari cui partecipano fra gli altri il presidente della società immobiliare, Vincenzo Mariconda, e l’azionista di riferimento Luigi Zunino. Il piano, redatto ai sensi dell’art 182 bis della legge fallimentare, sarà consegnato alla Consob, che deciderà sull’eventuale esonero delle banche dall’opa obbligatoria.

Il piano è stato firmato da Intesa Sanpaolo, Banco Popolare, Unicredit, Bpm e Monte dei Paschi di Siena che si sono impegnate pro-quota in una manovra finanziaria da oltre mezzo miliardo di euro, a cui si aggiunge la garanzia al bond Risanamento in scadenza nel 2014. Adesso verrà inviato alla Consob e a stretto giro sarà approvato dal consiglio di amministrazione di Risanamento. Il piano, ai sensi dell’articolo 182 bis della legge fallimentare, prevede il consenso del 60% dei creditori. L'ultima parola spetta al tribunale e la documentazione dovrà essere consegnata entro il 9 settembre.

Risanamento ha chiuso in netto calo la seduta in Piazza Affari.

Il titolo, che come altri a non elevata capitalizzazione conclude le contrattazioni un’ora prima rispetto alle "blue chip", ha perso il 6,05% a 0,48 euro. Debole per tutta la seduta, il titolo del gruppo immobiliare ha registrato 8 milioni scambi, meno di quelli delle ultime giornate, ma in linea con la media quotidiana dell’ultimo mese. 

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