
Mentre tanta editoria sembra orientata da tempo solo sul digitale, qualcuno invece ha deciso di puntare tutto, ancora una volta, sulla carta. Come ha fatto la Biennale di Venezia. Pietrangelo Buttafuoco, dallo scorso anno ai vertici dell'ente veneziano, ha infatti deciso di far rinascere una testata storica, pubblicata negli anni '50 e '60 e poi sparita: «La Biennale di Venezia». Che ora torna sulla scena. È una rivista trimestrale, in edizione solo cartacea (online si può però acquistarla: www.labiennale.org/it), di grande formato, curatissima dal punto di vista editoriale e con collaboratori da tutto il mondo. Diretta da Luigi Mascheroni e disegnata dallo studio grafico milanese Tomo Tomo, è interdisciplinare (si parla di arte, architettura, musica, teatro, cinema e moda, che sono gli ambiti di pertinenza propri della Biennale, ma a cui si aggiungono scienze, filosofia, letteratura...), internazionale (i collaboratori scrivono nella propria lingua, ma ogni articolo è tradotto in inglese e italiano) ed è monografica: ogni numero sceglie un tema e una parola-chiave e chiama a parlarne artisti, architetti, registi, filosofi, scienziati, storici e scrittori di ogni Paese.
Il nuovo numero della rivista «La Biennale di Venezia» sarà presentato domani nella Sala Aldo Bassetti della Pinacoteca di Brera (ore 18). Interverranno Debora Rossi, responsabile dell'Archivio Storico della Biennale di Venezia, il direttore della rivista Luigi Mascheroni e i grafici dello studio Tomo Tomo (Davide Di Gennaro e Luca Pitoni).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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