Lo aveva accoltellato, cercando di ucciderlo, dopo aver notato una catenina con un crocifisso. Secondo il giudice, si tratta di tentato omicidio per "odio religioso". Per questo, un nordafricano 37enne è stato condannato ad 8 anni di carcere, al termine del rito abbreviato.
L'aggressione era avvenuta lo scorso 20 aprile, alla vigilia di Pasqua. Il 37enne aveva notato un georgiano di 45 anni su un autobus Atac, poco prima del capolinea in piazza dei Cinquecento, vicino alla stazione Termini. Non è chiaro se l'agressore volesse rapinare la vittima o se l'avesse già preso di mira proprio per quel crocifisso. In ogni caso, una volta notato che attaccata alla catenina c'era una croce, il 37enne sarebbe andato su tutte le furie e avrebbe iniziato ad offendere il georgiano e la sua fede.
"Sporco cristiano italiano", gli avrebbe detto il nordafricano, secondo quanto riportato dal Messaggero. Poi, avrebbe continuato ad offenderlo e minacciarlo: "Voi cristiani avete massacrato noi musulmani, adesso noi siamo venuti qui per ammazzare voi cristiani" e ancora "Muori cristiano". Infine, non contento, l'aggressore aveva tirato fuori un coltello e colpito il 45enne al collo. La vittima, a quel punto, aveva iniziato ad urlare disperato, attirando l'attenzione di alcuni poliziotti e mettendo in fuga il 37enne.
La ferita era penetrata nel collo per 16 centimentri, fermandosi a pochi millimetri dalla carotide: non è morto per miracolo. Una volta trasportato in ospedale, in condizioni critiche, i medici erano riusciti a salvarlo, dandogli poi una prognosi di 21 giorni. Nel frattempo, la polizia era riuscita a rintracciare e fermare il malvivente che aveva aggredito il georgiano. Entrambi erano senza tetto, con regolare permesso di soggiorno, ma non sembra si conoscessero prima dell'aggressione.
Secondo il giudice, l'aggressione sarebbe avvenuta per "odio religioso, in quanto la persona offesa portava una catenina con crocifisso, simbolo cristiano". Al 37enne è quindi stata riconosciuta l'aggravante ed è stato condannato ad 8 anni di carcere.
Il Messaggero sottolinea la posizione critica dell'avvocato difensore: "Restiamo in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza che, con il dovuto rispetto, non può ritenersi condivisibile- avrebbe detto il legale- La vittima non risulta credibile: né per quanto riguarda la dinamica dell' aggressione, ancor meno per ciò che attiene alle presunte frasi di odio religioso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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