"Per aspera ad astra" (attraverso le asperità si giunge alle stelle) è il motto latino che avevano scelto i ragazzi dell’associazione 2punto11 il giorno dell’inaugurazione della loro sede, in via Giorgio Giorgis, a Fiumicino. Oggi quello slogan suona come un’oscura profezia. Nella notte di ieri, infatti, qualcuno ha fatto esplodere un ordigno "depotenziato" davanti alla saracinesca del circolo identitario: una tanica da cinque litri innescata con polvere pirica e collegata ad una miccia, riempita di escrementi di cane e frattaglie di pollo.
Si è trattato di un vero e proprio attentato, che ha fatto sobbalzare i residenti ed ha danneggiato le macchine parcheggiate nelle vicinanze. Nell’esplosione, avvenuta verso le 3 meno un quarto, non è rimasto ferito nessuno. Sul caso adesso indagano gli agenti del Commissariato di Fiumicino e la Digos. Il sospetto è che l’episodio sia collegato all’atto vandalico dello scorso lunedì notte, quando sulla saracinesca del 2punto11 erano apparse macchie di vernice e la scritta: "Nun ve volemo". Non a caso, dall’associazione parlano di "un’escalation di intolleranza e violenza" che però "non ci intimidisce, anzi, ci sprona ad essere sempre più decisi nella nostra azione politica".
L’associazione 2punto11, attiva sul territorio di Fiumicino da più di vent’anni con iniziative di carattere sociale e culturale, è recentemente finita al centro delle preoccupazioni dell’Anpi locale. Chi ha agito, allora, lo ha fatto in nome dell’antifascismo? Secondo i ragazzi del circolo, non ci sono dubbi: "L’attentato è il risultato della campagna d’odio di questi ultimi tempi contro chiunque non sia allineato al pensiero unico di sinistra".
Concordano sul punto anche i consiglieri comunali della Lega Stefano Costa, Vincenzo D’Intino, Federica Poggio e Giuseppe Picciano: "Il continuo ricorso al refrain dell’antifascismo contro chiunque abbia idee politiche diverse dalla sinistra – scrivono in una nota congiunta – sta facendo precipitare lo scontro politico in scontro fisico". Mentre il senatore del Carroccio William De Vecchis, nato e cresciuto nella città costiera, parla di "intolleranza nei confronti dei militanti" e chiede "una condanna unanime, anche e soprattutto da quegli ambienti di sinistra, che non hanno mai espresso una fermo biasimo".
Un invito rivolto anche al sindaco dem Esterino Montino che, nel primo pomerggio, si è espresso sull’accaduto.
"Non posso che condannare il gesto, come ogni atto di violenza", scrive il primo cittadino sulla sua pagina Facebook, ricordando che messaggi minatori e minacce sono stati recapitati anche a lui e alla sua famiglia. "Bisogna che si ponga fine a questi attacchi continui e al ricorso a metodi che niente hanno a che fare con la politica. La possibilità che tutto questo degeneri non deve essere contemplata", conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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