A volte le coincidenze sono agghiaccianti e lasciano senza parole i testimoni di vicende che hanno dell’incredibile. È il caso dell’incidente stradale di giovedì scorso, avvenuto in un tratto di corso Francia a Roma, dove è deceduto il 19enne Leonardo Lamma. Il ragazzo avrebbe perso il controllo della sua motocicletta, forse a causa di una crepa nell’asfalto rabberciata a malapena, sbattendo violentemente contro il cordolo che separa le due carreggiate dell’arteria. Due anni e mezzo fa, sulla stessa strada, erano morte Gaia von Freyman e Camilla Romagnoli, le due 16enni amiche di Leonardo, investite da Pietro Genovese, figlio del noto regista cinematografico Paolo, il quale ha patteggiato la pena di cinque anni e quattro mesi in appello.
Una convergenza impressionante, che ha accomunato la sorte di tre amici dai tempi dell’infanzia. Leonardo, Gaia e Camilla erano soliti frequentare il ponte Milvio, il luogo d’incontro per eccellenza dei giovani romani nel fine settimana. A quanto pare, come riporta il Corriere della Sera, anche il giorno in cui persero la vita Gaia e Camilla, a dicembre 2019, i tre ragazzi erano stati insieme. Il padre di un amico di Leonardo ha raccontato che il giovane si era offerto di accompagnare a casa le amiche, ma loro avevano rifiutato preferendo passeggiare a piedi. Sull’incidente di pochi giorni fa, intanto, la Procura della Repubblica di Roma ha aperto un’indagine per omicidio stradale.
Sotto i riflettori sono finite le condizioni del manto stradale e, come evidenzia il quotidiano Il Messaggero, ci sarebbe anche un piccolo giallo. Secondo i familiari di Leonardo l’arteria in quel punto era un colabrodo. Un video girato dagli amici del ragazzo deceduto qualche ora dopo l’incidente mostra alcuni operai mentre sistemano il tratto di strada. C’è anche un altro aspetto che gli inquirenti terranno in considerazione: il 27 marzo scorso su corso Francia si era aperta una voragine e dopo una settimana di lavori in quel punto è rimasto un dosso.
Secondo i legali di fiducia della famiglia di Leonardo, il 19enne avrebbe perso il controllo del mezzo proprio su quell’avvallamento. La sensazione è che il processo sarà lungo e tortuoso, ma i genitori del giovane deceduto vogliono vederci chiaro e faranno di tutto per conoscere la verità.
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