Certo, tutte le riunioni di condominio vedono qualche disputa tra i vari condomini, ma addirittura chiamare i carabinieri è un avvenimento abbastanza raro. Eppure, qualche mese fa, esattamente lo scorso 17 febbraio, è avvenuto proprio questo a Roma, in un condominio sulla circonvallazione Appia, vicino alla ferrovia. A chiamare i carabinieri non era stato un condomino qualunque, bensì il padre della sindaca Virginia Raggi, durante la riunione da lui stesso presieduta.
L'arrivo dei carabinieri
Come riportato dal Corriere, non era successo nulla di grave, nessuno si era preso a schiaffi ma, nonostante ciò, il signor Lorenzo Raggi aveva preso il telefono e aveva chiamato i militari. Come raccontato da uno dei presenti quel giorno, “nel giro di 5 minuti, davanti a tutti noi increduli si presentarono due carabinieri che, dopo aver parlato con il signor Raggi, si affacciarono e ci videro composti e silenziosi, assolutamente tranquilli, attorno al tavolo. Dopo avergli chiesto il documento d’identità, se ne andarono senza fare nulla, un po’ stupefatti...”. Magari i militari avevano pensato di dover intervenire per sedare una lite o disarmare un condominoarmato di coltello.
Una riunione di condominio movimentata
Il fatto era avvenuto in una sala messa a disposizione dalla vicina parrocchia di Sant’Antonio da Padova, come spesso succede nelle riunioni di condominio. Quel pomeriggio era stato eletto presidente il signor Lorenzo Raggi, pensionato Telecom e papà della sindaca di Roma. Naturalmente, come in tutte le riunioni condominiali, è nato qualche diverbio tra i presenti. In questo caso a scatenare il tutto era stato un dissenso sulla gestione dell’ex alloggio del portinaio e sull’installazione della fibra ottica. Non sembra che certi argomenti possano richiedere l’intervento delle forze dell’ordine eppure, come si legge nel verbale: "Alle ore 19.31 sono stati allertati i carabinieri, poiché la signora B. ha letteralmente rubato il registro per poter apporre proprie dichiarazioni" . Nulla riferito a insulti o peggio ancora aggressioni fisiche, che spesso ci sono eccome in certe situazioni di vicinato.
Scavando un po’ però qualcosa viene fuori. Il padre della sindaca occupa con sua moglie l’appartamento sito all’ultimo piano del palazzo e ha avuto in passato diversi contrasti con altri condomini, sembra con scambio di accuse per opacità di gestione. Il punto non è chi abbia ragione, questo eventualmente lo deciderà un giudice. Quello che importa è che i diverbi vanno avanti da un bel po’.
In un verbale del 2012 c’è scritto: “Il signor Raggi ha detto alla signora B. non mi rompa più i c...”. La parola è riportata per esteso. Tra l’altro, la signora B. sarà la stessa che si è appropriata del registro durante l’ultima riunione di febbraio?Segui già la pagina di Roma de ilGiornale.it?
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