Ronaldo sfida la "sua" Spagna: "Possiamo battere chiunque"

Il portoghese contro diversi compagni del Real. Il ct iberico: "Rinforzati dal ko con la Svizzera"

Ronaldo sfida la "sua" Spagna: "Possiamo battere chiunque"

È il calcio che gioca quando non veste la maglia della «Selecção das Quinas», ora gli toccherà sfidarlo per proseguire il sogno iridato. Spagna-Portogallo è un inedito per il Mondiale e anche per Cristiano Ronaldo da giocatore del Real, che stasera vuole essere uno dei protagonisti principali.

Il derby iberico di Cape Town, nel quale si sfidano la seconda e la terza squadra dell’ultimo ranking Fifa oltre che due ct (Vicente Del Bosque e Carlos Queiroz) accomunati da un’esperienza sulla panchina dei Galacticos, promette spettacolo a base di calcio veloce, con tanta fantasia e creatività in campo. E il ragazzo di Funchal, che in Sudafrica ha vissuto finora un’avventura a tinte chiaroscure (un solo gol nella «grandinata» sulla Corea del Nord), sa che è un’occasione importante della sua carriera. «La Spagna è una grande squadra, ma noi possiamo battere chiunque», il grido di battaglia di Cristiano Ronaldo, ancora alla ricerca di un titulo nella stagione. «Sta molto bene e l’annata non è ancora finita...», ammonisce il ct lusitano Queiroz.

Oggi Ronaldo troverà di fronte compagni del Real (l’amico Sergio Ramos in primis, con il quale ha scambiato sms «agguerriti»), un ex Red Devil come lui, il difensore Piquè - che quest’anno lo ha «ingabbiato» tutte le volte che lo ha incontrato -, e avversari di Siviglia, Valencia, Villarreal, Athletic Bilbao e ovviamente Barcellona. Tra questi il neo blaugrana David Villa, il cui impatto al Mondiale è stato completamente diverso. Un colpo a vuoto nella sfortunata partita con la Svizzera, tre gol tra Honduras e Cile, partita quest’ultima nella quale ha regalato anche l’assist a Iniesta. «El Guaje», il bambino in asturiano, sta viaggiando ai livelli realizzativi di Germania 2006 ed è a un gol da Euro 2008 (dove fu il cannoniere principe), la butta dentro da ogni posizione e sta arrivando ad insidiare Raul, bomber assoluto delle Furie Rosse. Un bell’anticipo della Liga 2010-11, quando Villa e Ronaldo si contenderanno il titolo. In mezzo potrebbe spuntare un altro bambino, «El Niño» Torres. L’attaccante del Liverpool, che arriva da un infortunio al ginocchio che lo ha tenuto fermo per un mese e mezzo, non segna in partite ufficiali dalla Confederations Cup 2009. «Quando ha spazio, può fare male a tutte le difese», ricorda il ct della «Roja» Del Bosque. Ma tra Villa e Torres c’è grande amicizia e intesa sul campo, come dimostra l’azione che ha portato al gol del primo contro il Cile.

«Il peggio è passato, sono stati giorni duri che ci hanno rinforzato molto», sottolinea Del Bosque che non avrà Albiol e rischia di rinunciare anche a Xabi Alonso, toccato duro alla caviglia nel match da dentro o fuori con i sudamericani. «Il Portogallo non è solo Ronaldo, ma una squadra forte e compatta, per noi è una sfida da testa o croce», avverte Torres. «Noi favoriti? Dopo il ko con la Svizzera, abbiamo imparato la lezione e non voglio pensare al di là della partita con i lusitani», così il centrocampista del Valencia Mata.


E se l’ex ct spagnolo Aragones, campione d’Europa due anni fa, non è ottimista («non siamo stati a un buon livello, ci sono mancati velocità e possesso palla, temo un colpo di mano del Portogallo»), Queiroz stimola i suoi: «È il momento di dimostrare che siamo dei vincenti, ai perdenti non rimane nulla. Siamo motivati e pronti a dare tutto sul campo». Eliminare i campioni d’Europa sarebbe davvero una bella impresa.

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