«Sono molto critico» sul «Salva Milano, per me è più un Salva-Sala». Non ha usato mezzi termini il presidente del Senato Ignazio La Russa parlando del provvedimento per sbloccare lo stallo dell'urbanistica nel capoluogo lombardo in seguito ad alcune inchieste della Procura. Ma il sindaco non si sente tirato per la giacca. «I tempi» per l'approvazione del Salva Milano «non sono nelle mie mani però la logica c'è tutta. Credo che sul tema urbanistico non è che mi debba difendere, anzi rivendico quello che abbiamo fatto», ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala a margine del consiglio metropolitano. «Abbiamo fatto una poderosa rigenerazione del territorio milanese. L'ha fatta prima Giuliano Pisapia poi io. Certamente, non mi metto in condizioni di dovermi giustificare. È stato fatto scientemente. Ci possono esser stati degli errori? Ma come sempre però adesso dobbiamo mettere in sicurezza un sistema - ha proseguito -. Poi il nuovo Pgt, come ha ricordato anche il segretario della Camera del Lavoro, può nascere tenendo conto che i tempi sono cambiati e coinvolgendo tutti coloro che sono disponibili a dare un contributo». Un tema che è stato affrontato in altra sede da Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, a margine della Conferenza Nazionale dell'Export e dell'Internazionalizzazione delle imprese.
Il Salva Milano «deve essere fatto, perchè se no penalizziamo tutte le persone che hanno acquistato case, che quindi hanno fatto degli investimenti e che si sono basati su un'interpretazione che è sempre stata usata - ha commentato - deve essere sanato tutto quello che è passato, noi l'abbiamo detto fin dall'inizio, il Salva Milano noi ce lo aspettiamo e deve essere fatto il più in fretta possibile, perchè altrimenti si creano problemi al comune di Milano e ai cittadini che hanno acquistato le case».
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